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A Natale, si sa, siamo tutti più buoni, nessuno escluso, neanche il più cinico degli investitori. Per questo, forse le case d’asta e non solo in questo periodo dell’anno si lanciano in una sfida all’ultimo colpo nel campo delle vendite per beneficenza.
Prima fra tutti, per fama degli artisti coinvolti è stata Artist for Kobane. L’asta ospitata sulla piattaforma online Paddle8, si è chiusa giovedì, coinvolgendo artisti del calibro di Allora & Calzadilla, Julieta Aranda, Pussy Riot, Walid Raad, Martha Rosler, Anri Sala, Claire Fontaine, Liam Gillick, Olafur Eliasson e Hans Haacke, solo per citarne alcuni. Questi hanno donato una o più opere per raccogliere fondi a sostegno delle circa 200mila persone rifugiate nella città siriana di Kobane e nell’area circostante, a seguito degli attacchi del gruppo jihadista dell’ISIS. Con l’arrivo dell’inverno la situazione si è fatta più difficile, e per comprare tende, maglioni e beni di prima necessità si è mobilitato il mondo dell’arte.
Anche l’Italia fa la sua parte. Proprio ieri si è chiusa l’asta da Sotheby’s per finanziare il progetto del Refettorio Ambrosiano a Milano. Tredici architetti e designer hanno progettato e realizzato un tavolo pensato per il Refettorio, ogni tavolo è stato messo all’asta, e sarà ricostruito in cinque copie dall’azienda Riva 1920. Migliore risultato quello di Alessandro Mendini venduto per 4mila euro, seguito da Michele De Lucchi (3mila e 500). La tavola di Giulio Iacchetti è arrivata a 2mila e 800 euro, come quella di Pierluigi Cerri con Philippe Casens; stessa cifra per “Scusi ha prenotato? No. Vorrei un tavolo per uno” di Italo Rota. Il totale raggiunto dall’asta è stato circa 40mila euro, una buona sorpresa per gli ideatori del progetto Davide Rampello e lo chef Massimo Bottura.
Bene anche l’asta per salvare il MUFOCO di Cinisello Balsamo, che rischia la chiusura e a cui molti fotografi contemporanei hanno donato il loro lavoro e che nella sola giornata dello scorso 13 dicembre ha raggiunto ben 37mila euro di incassi.
Il mercato dell’arte anche diventa buono a ridosso di Natale, approfittando anche della nuova moda delle Charity auctions per farsi un’ottima pubblicità. Gli stessi responsabili di Paddle8 affermano che le aste di beneficenza fanno bene alle associazioni no profit che le propongono come alla stessa casa d’aste. Mettere le aste sulla piattaforma online che accoglie circa 400mila collezionisti, permette alle associazioni di raggiungere in fretta, e a volte di superare i propri obiettivi, e allo stesso tempo connette i collezionisti di Paddle8 ad opere spesso di altissimo valore.