14 febbraio 2022

Aesthetes, la prima startup in Italia per lo sviluppo di Phygital NFT

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Non-Fungible Token collegati contemporaneamente a un’opera digitale e a una fisica, destinati a un pubblico che non conosce barriere. Ne abbiamo parlato con Claudia Cimaglia, co-fondatrice di Aesthetes

Aesthetes nft
Claudia Cimaglia, co-fondatrice di Aesthetes

Si chiama Aesthetes, crea un collegamento tra opere in real life e blockchain e utilizza l’XRP Ledger per ridurre l’impatto sull’ambiente. Il suo obiettivo? La tanto discussa democratizzazione dell’arte – per abbattere le barriere economiche, logistiche e concettuali che da sempre ne accompagnano la fruizione. E per abbracciare la più ampia fetta del mercato, ovviamente. Claudia Cimaglia, co-fondatrice di Aesthetes, ci racconta tutti i dettagli della nuova startup. Parole d’ordine: «Arte, innovazione e inclusione».

Intervista a Claudia Cimaglia, co-fondatrice di Aesthetes

L’ultimo periodo ha registrato un boom di piattaforme dedicate agli NFT. Che cosa vi distingue dalle altre realtà?
«In primis la proposta di Phygital NFT, un’evoluzione dei classici NFT di cui oggi si sente tanto parlare. Rispetto a quest’ultimi i Phygital NFT non sono solo collegati a un’opera digitale, ma rappresentano anche una quota di proprietà frazionata dell’opera fisica correlata. In altre parole possiamo dire che hanno un doppio valore intrinseco, uno legato al valore dell’opera d’arte originaria e uno legato a quella digitale ad essa collegata. In secondo luogo Aesthetes non rappresenta solo un marketplace, ma si pone come un vero e proprio curatore artistico, perché si occupa sia della selezione delle opere sia della loro custodia, oltre alla promozione degli artisti stessi. Terzo punto che ci differenzia sul mercato è la blockchain utilizzata per lo sviluppo del progetto. Oggi la maggior parte dei marketplace utilizza la blockchain Ethereum, che però presenta notevoli problemi sia in termini di spese di mintaggio (gas fees) sia in termini di consumo energetico. Aeshtetes utilizza, invece, l’XRP Ledger che consente di avere spese di “mintaggio” minime e un ridottissimo impatto ambientale.

Possedere un Phygital NFT, collegato contemporaneamente a un’opera digitale e a una fisica. Quali sono i vantaggi per un collezionista?
«Per il collezionista ci sono molti vantaggi.  NFT e blockchain garantiscono trasparenza, tracciabilità e unicità delle opere acquistate. Se consideriamo poi il link diretto tra fisico e digitale questo permetterà agli appassionati d’arte di avere due opere differenti con un unico acquisto; quella digitale di cui sarà proprietario al 100% e la quota parte dell’opera fisica frazionata, che rappresenta un investimento a lungo termine. Il collezionista potrà gestire in autonomia il proprio investimento scegliendo – tramite la piattaforma – quando, eventualmente, rivenderlo».

Qual è quindi il target di Aesthetes?
«Aesthetes è un progetto che si rivolge a pubblici diversi. Da un lato guardiamo al mondo dell’arte, per cui il nostro target sono artisti, collezionisti, piccoli e grandi investitori. Dall’altro ci rivolgiamo al mondo tecnologico e alla blockchain, andando a privilegiare, quindi, un consumatore diverso, attento alle tendenze, all’innovazione e all’investimento in nuove tecnologie. Anche geograficamente il nostro target è vasto: ci rivolgiamo all’Italia e ai Paesi di tutto il mondo. Abbiamo notato come il binomio Italia/Arte sia vincente negli Stati Uniti in Cina e in Giappone. Proprio per questo la nostra selezione di opere ed artisti avrà un carattere internazionale».

Dal punto di vista degli artisti e delle opere in vendita, come avviene la selezione?
«Ci avvaliamo della consulenza di esperti del settore che ci suggeriscono i talenti su cui investire e le opere da acquistare. Aesthetes, ponendosi come curatore e come promotore di investimenti artistici, deve tenere in considerazione diversi aspetti, come lo storico delle vendite, le potenzialità dell’artista e i trend. Per questo oltre allo staff interno dedicato collaboriamo con primarie gallerie d’arte». 

Un’ultima domanda. Che cosa rispondete a chi etichetta gli NFT come una bolla speculativa?
«Occorre non confondere il macrotrend, legato all’innovazione degli NFT come strumento di certificazione, con l’“hype” verso gli NFT legati a opere digitali. Negli scorsi anni abbiamo assistito certamente a una fase di eccesso di “euforia”, ma riteniamo che il fenomeno degli NFT difficilmente scomparirà perché, grazie alla blockchain, rappresenta uno strumento innovativo nella certificazione dell’originalità e autenticità di un’opera. Se parliamo invece di NFT legati al mondo dell’arte digitale, pensiamo che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: il successo di ogni singolo progetto va valutato per le sue potenzialità e la capacità di seguire le richieste del mercato. Dando un’utilità reale e una solida base a questo strumento di innovazione, Aesthetes – e come lui altri progetti esistenti – avranno una riposta positiva del mercato sul medio-lungo periodo».

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