-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Di recente riscoperto, un disegno di Andrea Mantegna sarà protagonista dell’asta dedicata ai Disegni Antichi, in programma da Sotheby’s, New York, per gennaio 2020. È l’unico disegno preparatorio conosciuto per la serie dei Trionfi di Cesare, caratterizzata da 9 dipinti monumentali raffiguranti la processione trionfale di Giulio Cesare e il suo esercito attraverso l’antica Roma. Il portabandiera e l’equipaggiamento d’assedio è il secondo della serie, datato verso la fine degli anni ’80 del Quattrocento. Stimato oltre 12milioni di dollari, quella del disegno è una vendita di notevole rilevanza, visto che nell’ultimo secolo solo altri due disegni del Mantegna sono stati offerti all’asta. Circa 20 i suoi disegni noti, tutti parte delle collezioni delle principali istituzioni museali, incluso il British Museum.
I Trionfi di Cesare costituiscono parte della Royal Collection britannica presso Hampton Court Palace. Acquistati dal re Carlo I nel 1629 direttamente dalla famiglia Gonzaga, i duchi di Mantova che furono tra i principali mecenati di Andrea Mantegna.
Venduto nel 1885 come opera autografa del Mantegna, il disegno è successivamente passato in collezioni private e rimasto pressapoco sconosciuto fino alla mostra “Mantegna and Bellini” ospitata di recente dalla National Gallery di Londra e dalla Gemäldegalerie degli Statliche Museen di Berlino.
Tra enormi statue e armi d’assedio, Cristiana Romalli – Senior Director e specialista italiana nel dipartimento di Disegni Antichi di Sotheby’s – ha individuato un pentimento dell’artista. Utilizzando la fotografia a infarossi, la specialista ha notato che la figura principale sul lato sinistro della composizione è stata modificata durante il processo di creazione del disegno. La figura del Dio Esculapio in realtà copre una figura che la Romalli identifica come un Helios.
«Esaminandolo con la luce infrarossa, siamo stati in grado di ritrovare la figura nascosta di Helios, rivelando un grande cambiamento nella composizione e ciò dimostra la paternità di Mantegna. Questa modifica di fatto ha definito il suo approccio al dipinto finito, quello che vediamo oggi. L’eccezionale e rara opportunità di mettere in luce questa notizia, oscurata per secoli, è ciò che definisce al meglio il sorprendente mondo dei disegni antichi» riporta Cristiana Romalli.