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All’asta la collezione dell’antiquario Giovanni Pratesi, la stima è di € 2.3 milioni
Mercato
Tra i più grandi incanti di Old Masters in Italia negli ultimi decenni. Una figura d’eccezione a riaprire le danze dell’antico, senza limiti tra dipinti, sculture, oggetti e materiali preziosi. È tutto pronto per Giovanni Pratesi – The Florentine Eye, la maxi vendita di Sotheby’s che domani, mercoledì 22 marzo, vedrà sfilare uno dopo l’altro 168 lotti nella sede milanese di Palazzo Serbelloni. I protagonisti: i capolavori eterogenei collezionati da Giovanni Pratesi, antiquario e figura centrale, per oltre 50 anni, nella vita culturale fiorentina – dal segretariato generale della BIAF (dal 2001) fino all’iconica galleria di via Maggio, vera e propria wunderkammer di tesori rari. Ma anche le sue solide relazioni con musei e istituzioni italiane, la promozione della ricerca sui periodi meno noti dell’arte fiorentina, la direzione della Gazzetta Antiquaria (dal 1987), l’eredità evidente della precedente generazione di mercanti d’arte in città, da Stefano Bardini a Elia Volpi.
«Si avvicina alle arti con l’atteggiamento di un intenditore», lo descrivono così dalla casa d’aste, «di un collezionista la cui innata curiosità porta alla scoperta della vera identità, significato e valore di un’opera d’arte prima liquidata come anonima». Come quella volta in cui entrò in contatto con il busto perduto di Gaetano Berenstadt, star della musica del suo tempo, tra i prediletti di Handel, che languiva da anni nella galleria di un commerciante, dimenticato e identificato erroneamente come un ritratto di Luigi XV. Pratesi lo acquistò, lo analizzò a fondo, lo riscoprì, dandogli una vita nuova. Per poi donarlo nel settembre 2022 a Palazzo Pitti, finalmente riconosciuto nelle sue vesti originali.
Ed ecco qualche pezzo altisonante in vendita domani da Sotheby’s, solo per rendere l’idea. Da una capra in terracotta policroma invetriata di Giovanni della Robbia (stima: € 10.000-15.000) a quattro battenti con gli stemmi araldici di fine XVI secolo (stima: € 20.000-30.000). Ma anche un Busto del giovane Bacco della cerchia di Baccio Bandinelli (stima: € 80.000-120.000), un rilievo con le nove muse del XVI secolo (stima: € 80.000-120.000), una Lucrezia di Cesare Dandini dai colori abbaglianti, esposta nel 2020 nelle sale di Palazzo Pitti (stima: € 30.000-40.000). E poi ancora una Madonna con Bambino di Santi Buglioni, già presentata nel 1963 alla Biennale dell’Antiquariato di Firenze dalla galleria Bartolozzi – allora offerta come opera di Giovanni della Robbia, a proposito di riscoperte (stima: € 20.000-30.000).
«Questa è la nostra prima grande asta di Old Masters in Italia in oltre dieci anni», rivela Alexander Kader, Co-Worldwide Head of Sotheby’s European Sculpture & Works of Art Department, «è molto interessante che sia in collaborazione con Giovanni Pratesi, che incarna l’illustre storia del commercio d’arte fiorentino. Ho conosciuto Giovanni all’inizio della mia carriera: una visita alla sua galleria è sempre stata una tappa irrinunciabile in qualsiasi visita a Firenze. Nel corso della sua carriera, ha trattato sculture e dipinti di qualità museale ed è rinomato per le sue grandi scoperte, affrontate con un’integrità accademica che lo ha portato a collaborare con importanti studiosi».
L’appuntamento con l’antico è a domani, nelle sale eleganti di Palazzo Serbelloni. I pronostici della vendita? Una stima intorno ai € 2.3 milioni.