Categorie: Mercato

AMART, al via la fiera dell’antiquariato di Milano

di - 19 Ottobre 2022

Non solo capitale del Design. È Milano la cornice privilegiata di AMART, la fiera dell’antiquariato tutta italiana che riunisce il meglio di 67 gallerie nazionali, senza limiti tra dipinti, sculture, mobili, argenti, tappeti, ceramiche, cose preziose. Quando? Dal 19 al 23 ottobre. Dove: presso il Museo della Permanente, gioiello neoclassico nel cuore della città. Uno sguardo in diretta dalla preview, prima dell’apertura al pubblico di domani.

Prima tappa, quasi obbligata, la proposta imponente di Galerie Canesso: a pochi giorni dalla sua esposizione milanese dedicata a Francesco Hayez, Vincenzo Vela ed Emilio Gola, il booth punta tutti i riflettori su Francesco Rustici, detto Il Rustichino, e sulla sua Salomù con la testa del Battista, monumentale, ben visibile al di là dell’ingresso. Un invito a continuare. Antichità Santa Giulia, occhi fissati su un grande cofanetto in pastiglia istoriata, direttamente dal XVI secolo: le figure di guerrieri delicatamente scolpite, color oro, scene incredibilmente particolareggiate. Intensa la Maddalena penitente di Francesco Solimena, offerta dalla Galleria Giamblanco di Torino – un ovale di soggetto analogo, ma ritratto di profilo, nel 2015 trovava un acquirente da Christie’s per € 60.773. C’ù Francesco Hayez da Orsini arte e libri, un’insolita Odalisca del 1880 – il turbante verde, le guance arrossate – aggancia subito lo sguardo all’occhio incerto del visitatore. E poi ancora una cinquecentesca Annunciazione di Giovan Francesco Caroto da Nobili – compassata, leonardesca, molto simile, per composizione, alla versione di Andrea Solario oggi al Louvre.

Nobili. Giovan Francesco Caroto: L’Annunciazione, 1528. Olio su tela, cm 170 x 156

«Amart Ăš una sede indicata per le mostre, un luogo estremamente suggestivo, pensato per le esposizioni», spiega Marco RiccĂČmini, storico dell’arte, per 10 anni Head of Department degli Old Masters per Christie’s. «È raccolto, non sono moltissimi gli espositori, ma questo consente una scelta maggiore». E aggiunge: «Cercheremo di presentare a Milano una mostra di livello internazionale. Ci saranno anche quadri antichi, che finalmente faranno da sponda alla contemporaneitĂ , al design, che notoriamente sono il fiore all’occhiello di Milano, in tutto il mondo. È un momento di ripensamento per l’arredo, ma c’ù un ritorno al classico – che alla fine non Ăš mai tramontato»

Proseguiamo. È il turno di Enrico Gallerie d’Arte con un interno del Duomo di Milano, tradotto in luci, ombre, riflessi e vetrate gotiche dalla mano di Angelo Morbelli – passava all’incanto da Il Ponte Casa d’Aste, lo scorso giugno, per € 18,750. Non Ăš da meno AntichitĂ  Giglio, che vede sfilare – tra gli altri – una Sacra Famiglia con San Giovannino di Anton Maria Piola e poi una Coppia di commodes, Parabiago (1800 circa) ad opera di Giuseppe Maggiolini, tutta impiallacciata e intarsiata in legni vari. Risponde con Rachele la Brun Fine Art, un marmo di Democrito Gandolfi; ma anche con un paravento a due pannelli ad opera di Carlo Bugatti, con disco centrale in rame sbalzato, legno intarsiato di metallo, una preziosa pergamena dipinta a motivi floreali. Da Maurizio Nobile, il Divisionismo originale di Giovanni Battista Crema attraverso l’opera XX secolo, «un’amara allegoria», spiegano dalla galleria, «di un secolo sconvolto dall’atrocitĂ  della guerra e dalla crudeltĂ  dell’uomo e puĂČ essere intesa come un vero e proprio testamento spirituale dell’artista». Ultimo pit-stop, non per importanza, lo stand di Tornabuoni, con quel gruppo di morbidi putti musici di Procaccini – le guance scarlatte, puntini rossi sulle ginocchia, la figura sulla sinistra ricomparsa di recente, durante la pulitura del quadro. Prezzo richiesto: € 150,000.

«Torniamo all’antico e sarĂ  un progresso», il leitmotiv eloquente della 4a edizione. C’ù tempo fino a domenica 23 ottobre per incontrare il passato, a Milano.

Tornabuoni. Giulio Cesare Procaccini: Putti musici, 1615 circa. Olio su tela, cm 127×103
Maurizio Nobile. Giovanni Battista Crema. Secolo XX, 1935 ca. Pastello su carta, 70 x 100 cm

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