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È la fiera dopo il disgelo, dopo le paure seguite alla terribile notte di Parigi e alle terribili giornate di Bruxelles, è la 61esima edizione della Brussels Art Fair, la più antica fiera d’arte del continente., che apre domani nella capitale belga. Definita da The Art Newspaper, la duchessa vedova delle fiere d’arte, Brafa può fare affidamento su uno zoccolo duro di collezionisti che arrivano dal Belgio e dalle nazioni più vicine, come Francia Germania e Olanda. Nonostante il momento di crisi del turismo dovuto alla paura e al ricordo del blocco a cui la città è stata obbligata lo scorso Novembre, la fiera non si accontenta di coccolare i suoi visitatori più leali, ma sta cercando di espandere il propio raggio di azione.
Come? Aumentando, anche se con molta cautela, il numero degli espositori, rendendo ancora più interessante e variegata l’offerta. Ben dieci dei 12 nuovi espositori sono stranieri, in arrivo da Francia, Svizzera, Austria, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, e come bagaglio portano oggetti d’antiquariato, antichi maestri, antichità e opere d’arte moderna. Non una rivoluzione, ma comunque un segnale di speranza dal mondo dell’arte. Che non si ferma, nemmeno di fronte alla paura. (Roberta Pucci)