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È la principale fiera d’arte contemporanea spagnola e torna in presenza – insolitamente a luglio – nei padiglioni 7 e 9 di IFEMA. ARCOmadrid festeggia 40 anni e sarà visitabile fino a domenica in versione “ridotta” a causa della pandemia, con 130 gallerie (anziché circa 200) provenienti da 26 Paesi. L’obiettivo? «Segnare una svolta per rilanciare e riattivare il mercato dell’arte contemporanea», recita il comunicato stampa dell’iniziativa, «in uno sforzo coscienzioso che promuova gli artisti e favorisca il collezionismo». Parola d’ordine: andare avanti. Ma sempre muniti di un piano B.
Le gallerie italiane a Madrid
Mascherina obbligatoria, corridoi più ampi, temperatura misurata all’ingresso: è questa la formula magica che – nonostante lo slittamento da febbraio all’estate – ha permesso ad ARCO di affrontare l’edizione 2021. Tra i vari booth incontriamo la Galleria Maab, che da via Nerino 3, a Milano, si sposta allo stand 7A10 di Madrid e porta in scena le opere di Bruno Munari e Nahum Tevet; Eduardo Secci – che ha da poco inaugurato la nuova sede milanese, a pochi passi dal Museo Cenacolo Vinciano – presenta i lavori di Stanley Casselman, Kevin Francis Gray, Radu Oreian e Levi Van Veluw; Studio Trisorio, da Napoli, punta invece i riflettori su Jan Fabre, Rebecca Horn, Francesco Arena, Fabrizio Corneli, Christiane Löhr, Steve Riedell e Umberto Manzo, tutti esposti nello spazio B21/hall 9.
Tra novità e conferme: le proposte della nuova edizione
Come ogni anno, il Programa General della fiera affianca le gallerie spagnole ai baluardi europei dell’arte contemporanea, a partire da Perrotin (Parigi), Nordenhake (Berlin) e Álvaro Alcázar (Madrid). Non manca poi un’attenzione speciale per i nuovi spazi espositivi grazie alla selezione di Övül Durmuşoğlu e Julia Morandeirale, che presenta tra le altre le giovani Jahmek (Luanda), The Pill (Istanbul), Balcony (Lisbona) ed Eugster Belgrade (Belgrado).
Ma non è tutto, perché Remitente, la nuova sezione curata da Mariano Mayer, consente la partecipazione delle gallerie sudamericane bloccate dalla pandemia. La strategia – spiegano dalla fiera – è quella di includere opere già presenti in Spagna o in Europa, artworks che possono essere prodotti seguendo le istruzioni degli artisti, lavori digitali o ancora opere trasportate grazie alla collaborazione tra gli espositori. E così, ad esempio, Luciana Brito Galeria (São Paulo), membro di Latitude – Platform for Brazilian Art Galleries Abroad, è tra i 15 stand inclusi nella sezione Remitente e porta a Madrid i video Campo di Regina Silveira e Photokinetic di Héctor Zamora.
Appuntamento fino a domenica 11 luglio per celebrare i 40 anni di ARCO e al prossimo febbraio – siamo ottimisti – per i festeggiamenti in grande stile.