Apre Art Basel e ci si interroga sui numeri che queste fiere realizzano ogni anno e su quanto influenzino il sistema, poiché resta difficile delineare le dimensioni del mercato nelle fiere in base ai visitatori, in quanto la maggior parte non va in fiera per comprare.
Lo scorso anno circa 10 milioni di dollari hanno mosso il mercato dell’arte durante le fiere, che rappresentano i due quinti del totale delle vendite dei galleristi.
The Economist è andato da Noah Horowitz direttore di The Armory Show per discutere di cifre e dei recenti sviluppi del sistema fieristico, cresciuto in maniera esponenziale negli scorsi anni, lasciando ai galleristi pochissime caselle libere sui loro calendari.
Secondo Horowitz c’è una regola approssimativa per tutte le fiere: circa un terzo dei galleristi realizza un profitto esibendo in una fiera, e un altro terzo pareggia i costi; il resto continua a partecipare, anche se le vendite non coprono i costi, per costruire relazioni con i collezionisti.
Negli ultimi anni, diverse nuove fiere hanno preso il via. Nel 2012 la Frieze Art Fair di Londra ha iniziato Frieze Masters (concentrandosi su arte storica), anche a Londra, e Frieze New York. ArtBasel si è spostata anche ad Hong Kong e la parigina FIAC ha spostato a quest’anno l’apertura di un ramo della fiera a Los Angeles.
Clare McAndrew of Arts Economics, che ha compilato il rapporto di Tefaf, prevede che il mercato delle fiere si sta consolidando e un piccolo numero di grandi concorrenti verrà a dominarlo, come Christie’s  e Sotheby’s dominano il business aste. (Roberta Pucci)