Arrivano i primi annunci dalla regina delle fiere. Saranno 287 le gallerie partecipanti alla prossima edizione di Art Basel, in programma a Basilea dal 13 al 16 giugno 2024. 40 i Paesi rappresentati, da una parte all’altra del globo. 22 gli espositori “neofiti”, inclusi 5 che planano a gamba tesa nella patinatissima main section della fiera. La direzione, per la prima volta, sarà affidata a Maike Cruse, che ha assunto la carica nel luglio 2023.
Sguardo ai settori della super fiera. 245 le gallerie pronte a esporre nella sezione principale, inclusi ovviamente i big: dalle italiane (e internazionalissime, con le loro sedi sparpagliate per il globo) MASSIMODECARLO e Galleria Continua, a Gagosian, Gladstone Gallery, Hauser & Wirth, Xavier Hufkens, Pace Gallery, Almine Rech e David Zwirner. Solo per rendere l’idea (qui l’elenco completo).
Si passa a Feature, che si concentra sui progetti storico-artistici con 16 presentazioni curate e 11 espositori esordienti. Tra i vari highlights, anche una retrospettiva dedicata a Jean Tinguely, a presentarla è la Galerie Mueller (Basilea); i dipinti a olio dell’artista Irène Zurkinden offerti dalla Meredith Rosen Gallery (New York), che partecipa tra l’altro per la prima volta alla kermesse; le opere di Viyé Diba – figura emblematica dell’arte moderna senegalese – esposte nel booth di OH Gallery (Dakar); quelle del prolifico artista americano Peter Halley nello stand di Maruani Mercier (Bruxelles, Knokke, Zaventem); e ancora una vetrina del notevole sodalizio tra Maryn Varbanov e Song Huai-Kuei (alias Madame Song), visibile al pubblico negli spazi di Bank (Shanghai).
Segue Statements, dedicata agli artisti emergenti di tutto il mondo – in numeri: 18 presentazioni personali e 6 ingressi del tutto nuovi. Qualche anteprima a zigzag: un’installazione intitolata Safe to Visit (2024) ad opera di Sandra Poulson, presentata da Jahmek Contemporary Art (Luanda); 15 lavori scultorei di Ahmed Umar dal nuovo arrivato OSL contemporary (Oslo); un’installazione sonora dal titolo An OK Space to Rest (2024) dell’indonesiano Julian Abraham “Togar” nella selezione di ROH Projects (Giacarta).
Il settore Parcours sarà curato per la prima volta, invece, da Stefanie Hessler, direttrice dello Swiss Institute di New York, che succede dopo otto anni a Samuel Leuenberger. L’obiettivo di Hessler: ricontestualizzare Parcours come una mostra curata che si snoda tra vetrine vuote, hotel, negozi e altri spazi urbani sulla Clarastrasse di Basilea, che collega il quartiere fieristico al Reno. «Attraverso progetti ambiziosi, molti dei quali site-specific e di nuova creazione», dicono dalla fiera, «il settore esplorerà le idee di trasformazione e circolazione nell’ambito del commercio e della globalizzazione, del flusso di informazioni e dei diversi climi e condizioni atmosferiche che attraversano geografie e generazioni».
Non solo la regina delle fiere. C’è una ricca serie di eventi culturali sparsi per la città di Basel ad attendere, a giugno, collezionisti e addetti ai lavori, da segnare tutti con la penna rossa.
A partire dal The Summer Show alla Fondazione Beyeler: per la prima volta negli oltre 25 anni di storia della fondazione, l’intero museo e il parco circostante saranno trasformati nel luogo di una presentazione sperimentale di arte contemporanea, un vero e proprio “organismo vivente” che cambia e si trasforma durante tutta la sua durata grazie alle connessioni tra le singole opere. Imperdibili anche le mostre al Kunstmuseum Basel, da Dan Flavin: Dedications in Lights a When We See Us: A Century of Black Figuration in Painting, da Ingenious Women: Women Artists and their Companions a Made in Japan: Colored Woodcuts by Hiroshige, Kunisada and Hokusai. C’è la mostra Mika Rottenberg: Antimatter Factory ad attenderci al Museum Tinguely, poi tappa obbligata al Vitra Design Museum con Transform! Designing the Future of Energy e al Vitra Schaudepot per Science Fiction Design: From Space Age to Metaverse.
«Non vedo l’ora di dare il benvenuto alla comunità artistica mondiale a Basilea a giugno per la prossima edizione della nostra mostra», commenta la neo-direttrice Maike Cruse. «Con l’aggiunta di 22 nuovi partecipanti, si preannuncia eccezionalmente dinamica e ricca di scoperte emozionanti. Sono entusiasta dell’espansione del programma cittadino, che ora include il settore d’arte pubblica Parcours sulla Clarastrasse, recentemente curato da Stefanie Hessler. Inoltre, attendo con impazienza il nostro progetto all’Hotel Merian, che contribuirà alla continua crescita della presenza di Art Basel in città attraverso un approccio nuovo».
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