Arrivano gli ultimissimi aggiornamenti da Art Basel Paris e il suo Public Program – gratuito e accessibile a tutti – sparso per i luoghi iconici della città. Si parte col botto: sarà Miu Miu, lo storico marchio di moda fondato nel 1993 da Miuccia Prada, il Public Program Official Partner della prossima edizione. E metterà in scena al Palais d’Iéna Tales & Tellers (16-20 ottobre), un progetto speciale concepito dall’artista Goshka Macuga e coordinato da Elvira DyanganiOse, direttrice del MACBA di Barcellona. Ovviamente in concomitanza con la maxi fiera firmata Art Basel.
«L’evoluzione dinamica, per il secondo anno consecutivo, del Public Program di Art Basel Paris», dichiara Clément Delépine, Direttore di Art Basel Paris, «riflette il nostro impegno duraturo nei confronti della città e nel portare arte stimolante in alcuni dei suoi spazi pubblici più iconici. Ambiziosa nella portata e senza precedenti nella sua natura, la nostra partnership con Miu Miu segna anche un’importante pietra miliare nella storia della mostra, illustrando il ruolo di Art Basel Paris come organizzazione che crea ponti e promuove scambi fruttuosi tra le industrie creative. Vorrei ringraziare Miu Miu, così come i nostri partner istituzionali, il cui lavoro ed entusiasmo sono essenziali per rendere il Public Program un successo».
Ecco quindi Tales & Tellers, il progetto in mostra al Palais d’Iéna che «riunisce un multiverso di narrazioni, ma anche la conoscenza che ne scaturisce». Spiegano dalla fiera: «Tales and Tellers trarrà spunto da due iniziative creative chiave avviate da Miu Miu: la prestigiosa commissione cinematografica biennale Women’s Tales, che dal 2011 ha invitato registe come Mati Diop, Miranda July e Agnés Varda a esplorare la vanità e la femminilità, nonché le installazioni e le opere multimediali basate sul tempo di artiste come Sophia Al-Maria, Cécile B. Evans e Jeong Geum-hyung presentate nella cornice delle sfilate del marchio dal 2021. Tales & Tellers prende ispirazione dalle collaborazioni di Miu Miu nell’ambito del cinema, dell’arte e della moda e riunisce una miriade di narrazioni che esplorano idee di femminilità in continua trasformazione».
È in buona compagnia il progetto di Palais d’Iéna. C’è una bella sfilza di mostre, installazioni, sculture monumentali e progetti curatoriali sparpagliati per la ville, tutti ovviamente realizzati da prestigiosi artisti francesi e internazionali. Qualche nome? Jesse Darling, Jean-Charles de Quillacq, Niki de Saint Phalle, Yayoi Kusama e Thomas Schütte. Ricca anche la lista delle sedi d’eccezione in cui verranno collovati: al programma di quest’anno saranno aggiunte cinque nuove location, tra cui il Domaine national du Palais-Royal e il Petit Palais, «a sottolineare il profondo legame di Art Basel con la città e il suo eccezionale patrimonio culturale».
Un esempio per tutti: la grande scultura L‘Arbre-Serpents (1988) di Niki de Saint Phalle presentato da Galerie Mitterrand (Paris) nella piazza del Parvis de l’Institut de France. Originariamente concepita come una fontana – enorme, misura 3,15 metri – l’opera raffigura una dozzina di serpenti intrecciati, interamente ricoperti di mosaico di specchi e vetro, una tecnica per cui de Saint Phalle è diventata particolarmente nota.
Imponente anche il progetto per l’Avenue Winston-Churchill (su cui si trova il Grand Palais) che sarà trasformata in un’area pedonale per tutta la durata della fiera, accogliendo tre opere monumentali: BALMYWISECRACK (2010) dello scultore americano John Chamberlain, un’iconica PUMPKIN (L) (2014) dell’artista giapponese Yayoi Kusama e ancora Maison démontable 6×9 (1944), una casa del designer e architetto francese Jean Prouvé. Tutte accessibili, tutte gratuite, tutte esposte in concomitanza alla maxi fiera, dal 15 al 20 ottobre.
Non solo. Il grande cortile interno dell’Hôtel de la Marine accoglierà Aeolian (1986), una scultura cinetica dell’artista greco Takis (1925-2019). L’opera di Takis si rifà alle antiche arpe eoliche greche, strumenti pensati per essere suonati dal vento. Con i suoi 5 metri di altezza, sarà una delle sculture più grandi esposte nell’ambito dell’Art Basel Paris Public Program di quest’anno.
E prosegue il giro da una parte all’altra della ville. Il Petit Palais, magnifico edificio situato di fronte al Grand Palais, anch’esso costruito in occasione dell’Esposizione universale del 1900 a Parigi, ospiterà un progetto dell’artista britannico Jesse Darling, il vincitore del Turner Prize. Inoltre, lo stesso Petit Palais ospiterà anche il programma Conversations di Art Basel Paris, curato per il terzo anno dai curatori parigini Pierre-Alexandre Matéos e Charles Teyssou.
Altre tappe fuori-fiera da segnare nei giorni caldissimi di Art Basel Paris: Jean-Charles de Quillacq alla Chapelle des Petits-Augustins des Beaux- Arts de Paris, Ali Cherri al Musée national Eugène-Delacroix, lo Sculpture garden al Domaine national du Palais-Royal, Lynn Chadwick all’ Hôtel de Sully. L’appuntamento è a Parigi, ben oltre i confini dei booth.
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