Art Basel in Basel 2024. Courtesy of Art Basel
289 gallerie da 42 Paesi, tutte a Basilea dal 19 al 22 giugno, e una nuova sezione dedicata ad opere recentissime – questo già lo sapevamo. Ma arrivano in corsa nuovi dettagli dal colosso Art Basel, a partire dal settore forse più iconico, o perlomeno più riconoscibile, d’impatto, letteralmente fuori misura: saranno 68 nel 2025 le installazioni di grandi dimensioni di Unlimited, curato per la quinta volta da Giovanni Carmine. Come quella realizzata da Caroline Achaintre, che presenterà una nuova opera tessile – una delle sue più grandi fino ad oggi: s’intitola Gobbler (2025), a portarla sarà Art:Concept e von Bartha. Mentre Cosima von Bonin presenzierà a Basilea con una serie di sei nuovi motivi di Daffy Duck su velluto nero, che «raffigurano la lotta del personaggio contro una tela che lo consuma», dicono dalla fiera. Inizialmente umoristica, l’opera – esposta da Gaga, Galerie Neu e Petzel – rivela temi più profondi legati alla continua tensione esistenziale. E non finisce qui: Atelier Van Lieshout sarà ad Unlimited con The Voyage – A March to Utopia (2025), un’installazione su larga scala che ripercorre la ricerca di felicità e libertà da parte dell’umanità, giustapponendo utopia e distopia attraverso una surreale processione di oggetti interconnessi, a simboleggiare il ciclo della vita. L’installazione è stata creata negli ultimi quattro anni e sarà completata nel 2025, a portarla saranno da Galerie Krinzinger e OMR, in collaborazione con Galerie Jousse Entreprise e Galerie Ron Mandos.
A proposito di sezioni speciali, c’è l’arte pubblica di Parcours tra le grandi attese di Art Basel 2025 – a cura per la seconda volta di Stefanie Hessler, Direttrice dello Swiss Institute. Ed ecco anche qui le primissime anticipazioni: sarà incentrata sul tema Second Nature e andrà a esplorare i confini sempre più sfumati tra natura e artificio. Le protagoniste assolute: oltre 20 opere site-specific che si estendono da Clarastrasse verso il Reno, trasformando l’ambiente urbano in un viaggio immersivo di scoperta artistica. «Molte delle opere site-specific e di nuova produzione», dicono gli organizzatori, «approfondiranno la questione di ciò che viene percepito come naturale, con diversi artisti che esaminano modelli apparentemente immutabili e ripetitivi in cicli di immagini e informazioni in continua proliferazione. Altri esplorano le narrazioni soprannaturali, alimentate da algoritmi, che plasmano sia la natura che la cultura, e le percezioni sensoriali che vanno oltre il visivo».
Le primissime anticipazioni, sparpagliate per la città. All’interno della Chiesa di Santa Chiara, l’installazione commemorativa di Selma Selman sarà composta da cofani di auto recuperati e dipinti, accompagnata da un paesaggio olfattivo e sonoro (la presentano ChertLüdde e acb). Il negozio di Thomas Bayrle, all’interno dei grandi magazzini Manor, venderà invece impermeabili trasparenti decorati con lo stile inconfondibile dell’artista, con “superforme” in serie, ripetute all’infinito (lo porta neugerriemschneider). Presso l’Hotel Rheinfelderhof, incontreremo invece l’intervento site-responsive di Yu Ji, lo presentano Sadie Coles HQ e Kiang Malingue.
Chiude il giro di anteprime l’opera che domina Messeplatz: sarà l’artista Katharina Grosse quest’anno a occuparsene, trasformerà lo spazio in un ambiente cromatico vivido con la sua inconfondibile pistola a spruzzo (a cura di Natalia Grabowska, Curator at Large, Architecture and Site-Specific Projects della Serpentine Gallery di Londra). L’appuntamento è dal 19 al 22 giugno, dentro e fuori i confini della fiera.
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