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Maurizio Cattelan, Cristiano Pintaldi, Jiang Zhi. Ma anche Pietro Roccasalva, Shnique Amie Smith, Patrick Tuttofuoco – e Rosa Barba, tra gli altri, presente all’asta per la prima volta con il suo RBY del 2013. Torna il 14 aprile l’arte ultra-contemporanea di Art-Rite, una sfilata di oltre 70 lotti che mappano, senza limiti, le sperimentazioni degli ultimi 30 anni. Una vendita di artisti giovani per giovani collezionisti – le ormai iconiche Gen Y e Z, che anche nell’ultimo anno, secondo il report di Art Basel e UBS, proseguono inesorabili la loro scalata dell’art system. Ma cosa ha spinto la maison a operare in un ambito così settoriale, forse più rischioso di altri mercati ormai sdoganati? Lo abbiamo chiesto direttamente a Federico Bianchi, Capo Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Art-Rite.
«Con il format di 4-U New Arte Contemporanea», rivela a exibart, «l’obiettivo è quello di presentare al pubblico alcune ricerche contemporanee spingendoci non oltre i 30 anni di distanza. A tal proposito, quella fascia consistente di collezionismo interessata prevalentemente a questo segmento fatica – almeno in Italia – ad andare oltre il contesto delle gallerie per soddisfare la propria domanda. Tramite una simile proposta, abbiamo deciso dunque di incrementare le opportunità di approcciarsi a opere e autori attuali ma che già registrino diversi passaggi sul mercato». Perché avventurarsi in un ramo così di nicchia, dunque? «In linea di massima», spiega, «la scelta di operare su un contesto di questo tipo potrebbe sembrare peculiare data la natura di una casa d’asta, ma, del resto, anche nel mercato primario esistono gallerie che propongono artisti storicizzati – e la separazione dei due segmenti non è poi così rigida e netta. Dal punto di vista del rischio relativo ad una simile scelta, c’è da dire che è un qualcosa di insito nel fare impresa in qualsiasi settore e la realtà di oggi spinge in una direzione che non ammette una stagnazione apatica e passiva».
Ancora una domanda per l’esperto: un paio di lotti su cui un giovane collezionista potrebbe puntare in quest’asta? «Da un’ottica sia qualitativa che di accessibilità economica sono molti i lavori che meritano attenzione. Anzitutto l’opera di Adrian Paci (lotto 5) – la cui storia e attuale attività espositiva (anche in fiera, come dimostrato dall’ultima edizione di miart) non hanno bisogno di presentazioni. Di grande rilievo, poi, anche i lavori di Pietro Roccasalva (lotti 10, 23 e 44), del tutto eterogenei in termini di medium (da una stampa alla gelatina ai sali d’argento – esemplare unico – passando per un’incisione su carta, fino ad arrivare a un’installazione di dimensioni monumentali) che di fascia di prezzo». Ma non solo: «Altrettanto significativa è la presenza di Patrick Tuttofuoco, senza dubbio tra i più rilevanti e riconosciuti esponenti dell’attuale scenario dell’arte contemporanea italiana e presente – similmente a Pietro Roccasalva – con una variegata tipologia di opere (lotti 17, 18, 19 e 41). In conclusione, segnalo anche un bel lavoro su carta di Alexander Wolff (lotto 55), ad oggi tra i più interessanti interpreti a livello internazionale del processo di re-interpretazione del linguaggio pittorico astratto».
L’incanto si svolgerà a porte chiuse e il pubblico potrà partecipare online, al telefono e tramite offerta scritta. Appuntamento a giovedì, h.18, Art-Rite Auction House.