Tempo di bilanci per la 46esima edizione di Arte Fiera, la fiera d’arte più longeva d’Italia. Si chiude con successo l’appuntamento di Bologna, i numeri parlano chiaro: 50 mila visitatori italiani e internazionali, «in linea con le edizioni pre-Covid e in netto recupero rispetto all’edizione 2022», rivelano gli organizzatori. Ma anche 180.000 visite al sito ufficiale (+60% su 2022 e +30% su 2020), 60.000 accessi (raddoppiati su 2022, +10% 2020) – con picchi di oltre 17.000 visite al giorno – e i canali social di Arte Fiera più attivi che mai, con una fan base sempre più ampia (+20% in soli 4 mesi), grazie al coinvolgimento diretto di gallerie, pubblico e art content creators. Vi abbiamo già raccontato dei sette premi assegnati, nel corso della nostra overview, dalla prima edizione del Premio Collezione Righi al Premio Spada Partners (date un’occhiata qui). Adesso, alla fine della fiera, si raccolgono i feedback delle gallerie.
Come quello di Mazzoleni, decisamente positivo: «La galleria ha proposto quest’anno un ampio stand che mette in relazione Forme e Linguaggi attraverso il dialogo tra i grandi maestri del secondo dopoguerra e le più recenti produzioni contemporanee di artisti come Salvatore Astore, Andrea Francolino, Nunzio, Rebecca Moccia, David Reimondo e Marinella Senatore. Per il Moderno, quadri di Casorati e de Chirico degli anni ‘30, un grande pezzo di Bonalumi in ciré estroflesso rosso-arancio. Fortissimo interesse per Piero Dorazio, molto apprezzato dai collezionisti in questo momento e presente con diverse opere tra cui Long-Distance II, del 1984». I prezzi? Le sculture luminose più recenti di Marinella Senatore hanno trovato nuovi acquirenti per prezzi compresi tra 50.000 e 65.000 euro, mentre Francolino, con i suoi Percorsi, è stato venduto per 14.000-30.000 euro.
C’è anche ABC Arte tra i protagonisti della Main Section, la galleria di Genova che ha inaugurato, di recente, il suo spin-off milanese (qui la nostra intervista all’apertura). La proposta per Arte Fiera 2023? «Siamo soddisfatti di questa edizione», dichiara a exibart Antonio Borghese, Direttore della galleria. «Si è rivelata una bella occasione per rivedere dopo tempo alcuni importanti collezionisti, non sono mancati i saluti con chi ci sostiene da sempre e soprattutto abbiamo avvicinato un nuovo pubblico di giovani acquirenti». Molto positivo anche il lato vendite: «4 opere di Jerry Zeniuk, 2 di Michele Zaza, un grande interesse per Tomas Rajlich e Nanni Valentini, insieme a numerosi appuntamenti da svolgersi nei prossimi giorni. Ho trovato il lavoro di Simone Menegoi e del suo staff assolutamente all’altezza, così come quello dei colleghi all’interno del comitato e dei curatori che, nel dare visibilità all’opera di Zeniuk tra le opere rappresentative della fiera, ci hanno fatto sentire molto sostenuti».
Per finire, il verdetto finale – anche stavolta, positivo – di Massimiliano Lorenzelli, la sua L.U.P.O. è andata in scena con «una grande tela di Giuditta Branconi venduta giovedì a un collezionista svizzero», racconta ad exibart. Ma anche con due giovani artisti di Seoul, Seongjin Jeong e Jihyoung Han. «Venduti tutti i 7 lavori. Prezzi da 4000 a 12.000 euro».
Punto che sembra mettere tutti d’accordo: buone le vendite fino al tetto di 50.000 euro, più complesse – senz’altro più rare – quelle per cifre maggiori. «Il percorso di rinnovamento di Arte Fiera è iniziato», congedano da Bologna. «Ci vediamo nel 2024».
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