Nel 2018 Le Marin di Picasso, di proprietà del magnate Steve Wynn, subì un danno accidentale poco prima di essere battuta all’asta, arrivando a perdere il 20% del suo valore. Lo stesso Wynn, nel 2006, aveva urtato Le Reve di Picasso con un gomito, bucando inavvertitamente la tela. Nel 2015 un ragazzo in visita al museo di Taipei, per non cadere, si aggrappò a un dipinto italiano del Seicento, squarciandolo. Self Portrait: Bath di Tracey Emin ha subito danni per migliaia di euro quando il filo spinato che lo compone si è impigliato nei vestiti di un visitatore, a Edimburgo. Pensate siano casi eccezionali? Non è esattamente così. Italo Carli, Head of ARTE Generali Italia, ci spiega l’importanza di una polizza specifica per le opere d’arte, attraverso la nuova offerta messa a punto da Generali Italia e ARTE Generali.
Polizza Fine Art All Risks, una polizza specifica per le opere d’arte. Quali danni vengono coperti?
«La prima soluzione che proponiamo ai collezionisti è ARTE Generali Private: una copertura “all-risk” per collezioni d’arte, accompagnata da servizi di assistenza e “conciergerie”. La polizza all-risk copre tutto ciò che non è espressamente escluso. In caso di sinistro copre anche il titolo di proprietà viziata, le sculture all’aperto con alcune limitazioni, il furto con destrezza e il deprezzamento delle opere. Ragioniamo con un approccio anglosassone: se hai subito un danno non importa quale sia la causa, noi interveniamo coprendo il restauro e il deprezzamento dell’opera. Quanto alle esclusioni, sono previste quelle obbligatorie, come il dolo e la mutazione dell’atomo, e altre esclusioni comuni nelle formule all-risk. Alla polizza, il cliente può aggiungere – facoltativamente e a seconda delle sue esigenze – ulteriori “moduli”, per estendere la copertura assicurativa al contesto in cui la collezione è inserita (ad esempio, contenuto dell’abitazione e fabbricato in cui la collezione si trova, gioielli e preziosi, auto classiche solo se fanno parte del rischio statico, responsabilità civile per danni a terzi). Per i clienti di ARTE Generali Private, l’app ARTE Generali consente inoltre di accedere a servizi digitali aggiuntivi».
Quali sono i maggiori rischi a cui è sottoposta un’opera d’arte esposta in una mostra?
«Le opere d’arte che vengono esposte in una mostra vengono assicurate con polizze chiamate “da Chiodo a Chiodo”. Con questa dicitura si intende la copertura dal momento in cui l’opera viene spostata dalla sua posizione dov’è normalmente conservata (che sia appesa ad un chiodo o meno), sino al momento cui fa ritorno dopo essere stata in esposizione. Il trasporto è quindi uno dei momenti più complessi e rischiosi, ed è questa la ragione per cui consigliamo sempre di rivolgersi a trasportatori specializzati, che sanno come trattare le opere d’arte, proteggendole durante una delle fasi più critiche di una mostra. Inoltre, la presenza del pubblico durante le ore di apertura fa sì che la probabilità di danni accidentali aumenti: un allestimento che preveda dei sistemi di mitigazione del rischio e controllo del pubblico è consigliato per proteggere adeguatamente le opere».
E in un’abitazione privata, invece?
«Le abitazioni private, a differenza dei luoghi espositivi, non sono disegnate appositamente per conservare collezioni, quindi le opere sono ospitate in una situazione in cui la stessa vita domestica può rappresentare un pericolo, anche in presenza di protezioni di sicurezza contro i furti. Guardando infatti alle statistiche legate ai sinistri su opere d’arte in abitazioni private, a sorpresa l’evento più ricorrente deriva dalla negligenza o colpa grave dello staff domestico. Si tratta di eventi del tutto accidentali e senza dolo, avvenuti spesso durante le consuete operazioni di manutenzione o di pulizia dell’abitazione. Tuttavia queste operazioni, in certi sfortunati casi, possono dare luogo ad esiti drammatici, con impatti economici importanti per l’opera d’arte che si pensava fosse al sicuro nel salone di casa. Altri eventi imprevisti, spesso piuttosto sottovalutati, sono in realtà capaci di provocare ingenti danni, come l’impatto accidentale o la collisione con altri oggetti. L’invito non è quello di abbassare la guardia rispetto ai rischi più “noti”, ma di iniziare a maturare una sensibilità più profonda e attenta rispetto a tutti i pericoli a cui le opere d’arte possono andare incontro nell’ambiente domestico».
Ed ecco quindi la nuova offerta di Generali Italia e ARTE Generali. In che cosa consiste? Avete sviluppato soluzioni assicurative inedite?
«La soluzione sviluppata da Generali Italia e ARTE Generali è certamente inedita per il mercato italiano. La sua unicità deriva anzitutto dalla leadership indiscussa del Gruppo Generali in termini di competenze tecniche assicurative, che ci hanno permesso di creare un prodotto assicurativo eccellente. Naturalmente questa competenza garantisce altresì una gestione del sinistro efficiente ed efficace, a beneficio dei clienti che sfortunatamente hanno subito un danno. In secondo luogo, mettiamo a disposizione dei collezionisti d’arte italiani la conoscenza specialistica di ARTE Generali nel campo dell’assicurazione per l’arte e della storia e del mercato dell’arte nel loro complesso. Questo ci consente di comprendere le esigenze degli appassionati d’arte e di definire soluzioni “su misura” che comprendono anche servizi aggiuntivi di assistenza e “conciergerie”, per i quali ci affidiamo ad una rete di professionisti attentamente selezionati. Con la “conciergerie”, supportiamo il cliente nella gestione della collezione in quattro aree: protezione, conservazione (restauro, trasporto, custodia), valutazione e valorizzazione. Ci occupiamo di tutto il ciclo di vita della collezione: dalla catalogazione, alla valutazione di singoli pezzi da remoto, alla prevenzione e sicurezza. Infine, offriamo un’app esclusiva che rappresenta un unicum nel mercato del Fine Art».
Quale ruolo gioca la digitalizzazione in questo processo?
«Come dicevo, la nostra app rappresenta lo stato dell’arte della digitalizzazione nel campo dell’assicurazione per l’arte in Italia. Ma mi permetta di fare un passo indietro. ARTE Generali è nata durante la pandemia e il lockdown, e il suo modello operativo, sin dall’inizio, non ha potuto prescindere da strumenti digitali per agevolare le relazioni con i clienti e i partner. Abbiamo dunque messo a punto un’app dedicata ai clienti che consente, rispettando gli standard di protezione dei dati più stringenti e con l’ulteriore sicurezza dei protocolli blockchain, di catalogare le loro collezioni e addirittura di avere una valutazione delle opere da remoto. Abbiamo anche lanciato tool digitali che facilitano il processo di sottoscrizione assicurativa per venire incontro alle esigenze degli intermediari. Insomma, stiamo innovando un settore storicamente “conservatore”, rendendolo più al passo coi tempi».
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