Delicato, storico, ben condito di inganni, sogni, tradimenti e segreti. La ragazza dei tulipani (Tulip Fever) è un film del 2017 diretto da Justin Chadwick, con protagonisti Alicia Vikander, Dane DeHaan e Zach Galifianakis. La trama: Sophia, una giovane orfana, viene data in moglie a un ricco mercante di Amsterdam, ma si innamora del pittore squattrinato incaricato di realizzare il perfetto “ritratto di famiglia”. Sullo sfondo del loro amore tormentato, in pieno Secolo d’oro olandese, si dipana la vicenda della compravendita dei tulipani, proprio negli anni in cui la domanda per i bulbi divenne così alta che ogni singolo esemplare (specialmente se striato) arrivò a superare i 6000 fiorini. Di fatto, si trattò della prima grande bolla speculativa, ribattezzata per sempre come “Bolla dei tulipani”.
La casa d’aste, in Coup de Chance, fa solo da sfondo a dire il vero, ma è ben riconoscibile per tutta la durata del film. Stiamo parlando di Artcurial, la scintillante maison parigina che domina gli Champs-Élysées, nella sede storica dell’Hôtel Marcel Dassault. Qui lavora Fanny, la protagonista del nuovissimo film diretto da Woody Allen, e qui la scorgiamo a più riprese, all’inizio del film – innamoratissima del suo Jean – e poi ancora dopo l’incontro con Alain, un compagno di liceo, ora scrittore, da sempre segretamente innamorato di lei. Quali trame tesserà per loro il destino? Nessuno spoiler, il film è ancora in programmazione nelle maggiori sale italiane.
Si scomodano i giganti. Intrigo internazionale (North by Northwest, il titolo originale) è un thriller del 1959 diretto da Alfred Hitchcock, con un meraviglioso Cary Grant ed Eva Marie Saint come co-protagonista. La trama (ridotta all’osso, il film dura quasi 2 ore e mezza): Roger Thornhill è un pubblicitario newyorkese che viene scambiato per equivoco per un certo George Kaplan, agente segreto. Riuscito a liberarsi dai suoi aguzzini, Roger sarà deciso a far luce sulla vicenda e a trovare il vero Kaplan. Tra le scene più iconiche, proprio quella di un’asta: «Offro 1500!», grida Cary Grant, quasi inconsapevole, dalla sua poltrona. «Siamo a 2500, signore», risponde spazientito il banditore. «2500 per quella crosta?». Poi un dubbio sempre attuale: «E chi ci dice che non sia un falso?». Da vedere, e rivedere, necessariamente.
Una commedia degli anni ’90 con un inconfondibile – impacciato, adorabile – Hugh Grant nei panni del protagonista. L’inglese Michael Felgate (Hugh Grant, ovviamente) vive a New York, e qui lavora per la casa d’aste Cromwell’s. La sua attività procede a gonfie vele fino a quando non chiede all’amata Gina Vitale di sposarlo, ma lei rifiuta, rivelandogli di essere imparentata con una famiglia di malavitosi. Il suo timore: il coinvolgimento di Michael nei loschi affari del parentado. Detto, fatto. Subito dopo il tanto atteso – e sofferto – “sì”, proprio durante la festa di fidanzamento, Michael viene coinvolto nel contrabbando di denaro riciclato. Neanche a dirlo: le truffe dei gangsters, da quel momento, si svolgono tutte tra le mura di una patinatissima saleroom.
La migliore offerta, probabilmente il film in tema “aste” per eccellenza. «La trama del film ha un disegno molto semplice», spiega il regista Giuseppe Tornatore. «È una storia d’amore raccontata attraverso la tessitura narrativa del thriller, ma senza assassini né assassinati, né tantomeno investigatori. Il protagonista è un battitore d’aste molto apprezzato, grande intenditore d’arte e dalla personalità estremamente complessa. Viene chiamato da una giovane donna che gli affida la vendita degli arredi e dei dipinti della sua villa antica. Tra i due nasce un rapporto molto contorto che porterà il nostro personaggio ad un ribaltamento totale della sua personalità, del suo modo di rapportarsi alla vita, al mondo e agli altri.
Il film nasce da due idee completamente diverse l’una dall’altra: una antichissima, a cui pensavo già da una ventina d’anni, e un’altra più recente. Nonostante l’interesse, nessuna delle due idee si concretizzava in un film finché un giorno, per gioco, ho combinato le due idee e la storia ha cominciato a camminare da sola». Il risultato: 7 Nastri d’Argento, 6 David di Donatello, 4 candidature e un premio ai European Film Awards.
Chiudiamo in bellezza con un altro film attualmente in programmazione nelle sale italiane. Siamo nella Tuscia degli anni ’80, i protagonisti sono dei giovani tombaroli che tentano la fortuna razziando senza remore le tombe degli antichi etruschi. E immettendo quei tesori sul mercato, s’intende, consegnandoli di volta in volta a un misterioso Spartaco senza volto. Loro rubano, Spartaco intasca il malloppo e decide la ricompensa. Il mondo delle aste, stavolta, viene appena sfiorato: eppure c’è, e rivela anche una magnifica Alba Rohrwacher – sorella della regista Alice Rohrwacher – sotto vesti inedite, senz’altro inaspettate. Più che consigliato.
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