Un altro anno d’oro per Pablo Picasso, in testa alla classifica semestrale dei top 10 artists stilata da Artprice – ve ne parlavamo qui. Con un totale di $352,169,000 generati nelle aste globali nella prima metà 2021, l’Artista-Minotauro è riuscito a infrangere la barriera dei 100 milioni con Femme assise près d’une fenêtre ($103,4 milioni), un traguardo raggiunto ad oggi da ben 5 dipinti dell’autore. «Un artista ha bisogno del successo», diceva, e fu tra i pochi a ottenerlo in vita. Ma quali sono le sue opere più costose mai passate all’asta? Di seguito il podio delle performance migliori.
«Il capolavoro degli anni ’50 di Picasso», così Christie’s presentava Les Femmes d’Alger (versione “O”) prima dell’incanto che l’avrebbe incoronato – per poco tempo – come il dipinto più costoso mai battuto all’asta. Ispirata a Femmes d’Alger dans leur appartement di Eugène Delacroix, la tela è appartenuta ai collezionisti americani Victor e Sally Ganz (che avevano comprato, nel 1956, l’intera serie delle Donne di Algeri), per poi passare al mercante londinese Libby Howie nel 1997. L’ultimo, fortunato acquirente? Secondo il New York Post, il magnate del Qatar Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani, che lo avrebbe comprato nel 2015 da Christie’s per $179,4 milioni.
A possedere Fillette a la corbeille fleurie, a partire dal 1905, furono i fratelli Leo e Gertrude Stein, che la acquistarono (per 150 franchi!) dalla Galerie du Vingtième Siècle di Clovis Sagot; nel 1968 la tela confluì al Syndicate of The Museum of Modern Art, a New York, e approdò ben presto nella collezione di David e Peggy Rockefeller, gli ultimi proprietari prima della vendita da 115mila dollari (Christie’s, 2018). «In questo capolavoro, Picasso rivela il suo singolare splendore in una dea senza tempo e affascinante che osserva l’universo», dichiarava allora Marc Porter di Christie’s. Ma questo non è bastato a placare le polemiche di chi ha accusato il pittore di aver strumentalizzato il corpo della giovane ritratta – riconosciuta da alcuni studiosi come Linda, una giovanissima prostituta. Picasso il rivoluzionario, Picasso il genio. Picasso il seduttore, il machista, il predatore. È possibile separare l’opera dall’artista? Ne parlavamo nella prima puntata del podcast “Polemichette” che potete recuperare qui.
All’ultimo posto della nostra classifica milionaria, Nudo, foglie verdi e busto è un ritratto di Marie-Thérèse Walter del 1932 – The Year of Wonders, come lo definì una mostra alla Tate Modern. «Non c’è dubbio», scriveva William Rubin, «che il 1932 segni l’apice dell’intensità e del successo febbrili, un anno di capolavori estatici che raggiungono un vertice nuovo e sconosciuto sia nella pittura che nella scultura [di Picasso]». Fu venduto nel 1951 per “soli” 19,800 dollari, e da allora è sempre appartenuto alla collezione della famiglia Brody di Los Angeles fino all’asta di Christie’s del maggio 2010, dove trovò un nuovo proprietario per 106,5 milioni di dollari. Una curiosità: la tela (162 cm × 130 cm) fu realizzata in un’unica giornata.
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