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Da Londra a Dublino, solo andata. I riflettori del mercato sono puntati sulla casa d’aste irlandese Whyte’s, che il prossimo 23 febbraio porterà sulla piazza circa duecento lotti di arte contemporanea internazionale e nazionale.
Molti gli highlights, primi fra tutti due screenprints di Banksy, Toxic Mary tirato in cinquecento copie e le due vecchine inglesi protagoniste di Grannies, entrambe valutate tra i 2 e i 3mila euro. Un’attenzione speciale è riservata alla Street Art, soprattutto quella Made in Ireland, per la prima volta saranno messe all’incanto le opere dell’artista e attivista Will St Leger, che di Banksy ha acquisito la tecnica, ma che è ben lontano dalle sue cifre.
Cavalcando l’onda del successo che la carta sta avendo negli ultimi mesi, da Art Basel Miami alle ultime aste londinesi sarà presentata anche una litografia di Roy Lichtenstein, Still life with lobsters, parte di una serie di nature morte della metà degli anni Sessanta, valutata circa 15mila euro.
Ma la vera star della serata sarà Paul Henry, nato a Belfast e noto, soprattutto negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, come uno dei più grandi pittori di paesaggio. Nel 2004 la National Gallery di Dublino ha omaggiato l’artista con una grande retrospettiva, che pochi anni dopo lo ha condotto al raggiungimento del suo record personale, pari a 260mila euro. Questa volta uno dei suoi inconfondibili ritratti del Connemara, regione ad Ovest dell’isola, dipinto nel 1940 è stimato tra i 60 e i 70mila dollari.
Altro fiore all’occhiello della vendita irlandese è la sezione di fotografia, con opere di Ansel Adams, Nan Goldin e Jil Freedman.
Bisognerà attendere i risultati per capire se l’arte irlandese vive un periodo esaltante, se davvero la crisi è passata, e se ci sono altri nuovi artisti da tenere d’occhio. Senza dimenticare che Bacon era nato al 63 di Lower Baggot Street, a pochi passi dal Liffey, il fiume che attraversa Dublino. (Roberta Pucci)