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“Ricordo quando qui era tutta campagna”, questa la frase scritta sul muro a fianco di un bambino di colore con ancora in mano un pennello sporco di pittura. Il murales, firmato da Banksy, realizzato a Detroit nel 2010, considerato uno dei lavori di Street Art più importanti degli Stati Uniti, è stato staccato dalla parete poco dopo e ora è stato messo all’asta dalla Galleria 555, una no profit di Detroit, per raccogliere fondi per i suoi progetti.
Dopo aver attirato l’attenzione dei media, e di conseguenza di potenziali compratori, grazie alle polemiche di chi accusava i galleristi di furto e voleva che il murales rimanesse nella sua posizione originale, i responsabili della galleria, hanno affermato di aver salvato il murales dalla distruzione, staccandolo dal muro.
Dopo anni di ripensamenti, il lavoro, è stato venduto deludendo le aspettative, per 137mila dollari. Una cifra irrisoria se si pensa che un dipinto di Banksy o una sua scultura possono raggiungere cifre milionarie e che la stima per il murales era di 400mila dollari. Gli amministratori della galleria, ne ricaveranno circa 110mila dollari, che useranno per realizzare uno spazio dedicato all’arte che sarà a disposizione della comunità cittadina.
Ma poteva andare peggio. Durante la stessa asta un’altra opera di Banksy inclusa nella vendita, Donkey Documents, non è riuscita a trovare un acquirente. Che Dismaland abbia portato sfortuna al mercato dell’artista britannico?