Viaggio attraverso il Novecento, andata e ritorno. Dai grandi maestri nostrani alle corrispondenze taglienti in giro per il globo, in un dialogo di richiami e contrasti che non conosce categorie. È la selezione di Arte Moderna e Contemporanea de Il Ponte, sfilerà sotto il martello meneghino i prossimi 29 e 30 novembre. Top lot della vendita: una Combustione plastica di Alberto Burri del 1961. La stima: € 250.000-350.000.
Sguardo ai protagonisti dell’incanto. A partire dall’immancabile sezione dedicata al Futurismo, già dal lotto 1, con un Paesaggio sovrumano di Fillia del 1931 (stima € 6.000 – 8.000), «primo fra tutti», rivela il catalogo, «per magnificenza di impostazione lirica e speculativa». Due dipinti di Enrico Prampolini, tra cui In volo del 1942 (stima € 4.000 – 6.000), una ballerina di Fortunato Depero del 1917, che rotea tra diagonali verde prato fino a uno spicchio, in alto, blu cielo (stima € 30.000 – 50.000), un Bruno Munari d’eccezione con l’opera Auto in corsa, eseguita tra il 1930 e il 1935 (stima € 30.000 – 40.000). Poi su, si impenna subito fino ai grandi numeri.
C’è un eccentrico olio di Giacomo Balla al lotto 13, Linea di velocità + luce del 1925, le campiture di colore si intersecano, aguzze, da un polo all’altro della tela. «È perfettamente in linea con le premesse teoriche di una pittura puramente déco», osserva tra le pagine del catalogo Paolo Baldacci, «in grado di assemblare i temi dell’avanguardia futurista alle esigenze decorative di un arredamento moderno». La valutazione degli esperti: € 150.000-200.000. Non solo. C’è Fausto Pirandello a rubare la scena al piano terra di Palazzo Crivelli, tutto circondato da dipinti di Filippo De Pisis e da un insolito Scipione. Le dimensioni: monumentali, 150 x 224,5 cm. Menzioni d’onore del curriculum espositivo: la XXII Esposizione Internazionale di Venezia. Il pronostico della maison: immerse nel vento caldo di scirocco, le sue Bagnanti – le carni materiche, colanti, quasi disfatte – potrebbero toccare quota € 70.000. Come premesse niente male.
Spazio all’Informale. È in buona compagnia il piccolo Burri – 32 x 31 cm – che nella preview de Il Ponte presta la voce, bruciante, al suo silenziosissimo autore. Dialoga con lui un Sam Francis del 1956-1958, nella stessa sala, con quelle esplosioni violente di nero, di giallo e di blu (stima € 50.000 – 70.000). Un Hans Hartung dalla illustre Galleria Beyeler di Basilea (stima € 150.000 – 200.000), Jean Fautrier (stima € 80.000 – 120.000), Antonio Sanfilippo (stima € 15.000 – 20.000), una bella tela di Carla Accardi del 1963, esposta alla Biennale di Venezia del 1993 (stima € 100.000 – 150.000).
Ancora qualche nome, a zig zag tra i top lot. La superstar italiana del momento, l’artista dei record Alighiero Boetti, sfila all’asta con ben sei esemplari. Gli fa eco un grande paesaggio di Mario Schifano, la sua valutazione è di € 50.000 – 70.000. La scultura: ovviamente presente, con picchi per il Concetto spaziale in ceramica di Lucio Fontana del 1960-65 circa (stima € 50.000 – 70.000), La dormiente di Arturo Martini (stima: € 20.000-30.000) e due bronzi di Igor Mitoraj (stima € 50.000 – 70.000 ciascuno). Chiudono il cerchio due lavori su carta dalle origini illustri: appartennero a Magda e Riccardo Jucker la gouache di Joan Mirò al lotto 40 (stima € 35.000 – 50.000) e il disegno di Amedeo Modigliani del 1914, Nudo virile semisdraiato verso destra (stima € 30.000 – 50.000).
Fair warning. C’è tempo fino a martedì e mercoledì per aggiudicarsi l’Arte Moderna e Contemporanea de Il Ponte.
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