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Ormai è chiaro che l’arte italiana del dopoguerra attraversa un periodo florido nelle aste, soprattutto quelle londinesi di Christie’s. Ma se volete un consiglio, e se avete da parte qualche milione, forse questo è il momento buono per fare qualche acquisto last minute e accaparrarsi un’opera di Alberto Burri.
Negli ultimi anni i risultati delle sue Combustioni, dei Cretti, dei Neri e delle Plastiche sono cresciuti in maniera rapidissima. Un esempio su tutti, tra il 2011 e il 2012 le sue opere degli anni Cinquanta e Sessanta andavano via per circa 1 milione e mezzo di dollari, o poco meno. Soltanto due anni dopo, lo scorso febbraio, Rosso Plastica del 1963 è stato battuto per 4 milioni durante una Italian Sale da Christie’s a Londra. Il 2015 sembra aprirsi con una notizia destinata a far salire ancora le quotazioni di Burri: il Guggenheim di New York ospiterà una grande retrospettiva dell’artista di Città di Castello. Dopo 35 anni il suo lavoro torna nelle sale del museo, per una mostra dal titolo “Alberto Burri: The Trauma of Painting”, la più grande retrospettiva per quello che dal direttore del museo Richard Armstrong viene definito come il pioniere dell’arte italiana del dopoguerra. La mostra è parte di un focus che analizza gli aspetti dell’arte della seconda metà del Novecento, e che ha visto protagonista fino a qualche giorno fa il gruppo Zero e prima ancora la mostra “Gutai: Splendid Playground”. Attendiamo l’apertura della mostra il prossimo ottobre, per analizzare le conseguenze che l’annuncio avrà sulla prossima notte italiana da Christie’s.