La stavamo aspettando ed è arrivata da Cambi. La prima asta italiana dedicata agli NFT si chiama Dystopian Visions e include 18 artisti che sfilano sul marketplace SuperRare dal 25 giugno al 4 luglio. Fabio Catapano, Mattia Cuttini, Fabiano Speziari, e ancora Annibale Siconolfi, Domenico D’Alisa, Giusy Amoroso e Nicola Scognamiglio: sono solo alcuni dei protagonisti – tra pionieri ed emergenti – che indagano il futuro con i propri digital artworks, alternando immaginari utopici a realtà distopiche, apocalittiche, senza dubbio destabilizzanti.
A curare il metaverso Dystopian Visions, una veterana dell’arte digitale: Serena Tabacchi è direttrice e co-fondatrice del MoCDA, il Museo d’Arte Contemporanea Digitale nato a Londra nel 2019 e ha lavorato alla TATE di Londra, sempre attenta al rapporto tra arte e tecnologia. «Una questione speculativa?», incalza nel corso della conferenza stampa, in risposta a una diffidenza che da mesi rimbalza tra il pubblico più conservatore. «La tecnologia si sta rivelando estremamente utile, ha dato modo agli artisti di diventare indipendenti, stabilendo un contatto diretto con i collezionisti».
Ed eccoci dunque spettatori del primo appuntamento italiano, dopo che le case d’asta internazionali si sono rincorse tra vendite dedicate a singoli artisti, a gruppi di esponenti della Crypto Art o addirittura ibride, con opere d’arte in real life mescolate insieme a lavori 100% digitali. «L’operazione Dystopian Visions», dichiara Bruno Pitzalis, coordinatore del progetto, «è un ponte fra il mondo digitale e quello dei luoghi istituzionali dell’arte, per unire competenze e rispondere a esigenze diverse. La figura curatoriale ricopre un ruolo fondamentale in questa fase iniziale, quale guida alla lettura di un’opera d’arte digitale nella vasta offerta disponibile».
A partire da ieri e dopo l’esposizione nella sede di Milano, le opere inedite selezionate da Cambi sfilano “a tempo” su SuperRare, con due proposte ogni giorno, in un metaverso costellato di immagini fisse e in movimento. È il caso di Transition di Luca Viola (2021), che si espande ben oltre la cornice e va incontro a chi la osserva, di 2080: The Astro Show di Vittorio Bonapace (2021), con l’insospettabile quotidianità di un astronauta del futuro, o ancora di Robotica di Giuseppe Lo Schiavo (2021), che traduce in versione crypto il legame tra palcoscenico e spettatore. «Siamo di fronte a una rivoluzione artistica e tecnologica di cui gli artisti di questa collezione sono testimoni”, leggiamo sul catalogo. «Il mondo sta cambiando. Gli artisti lo hanno percepito per primi».
Ma come si svolge, in sostanza, un incanto di Non-Fungible Token? Immediatezza è la parola chiave di tutto il processo, dove l’aggiudicazione corrisponde con il pagamento istantaneo (in Ethereum) e con il trasferimento dell’opera al migliore offerente. Le basi d’asta? Il catalogo recita un prezzo su richiesta che sembra fare il verso a quell’estimate unknown che già mesi fa accompagnava il lavoro milionario di Beeple; in realtà, spiegano da Cambi, i numeri verranno rivelati di volta in volta, al momento del lancio delle opere, e spazieranno da un minimo di 0,5 a un massimo di 9 Ethereum (da ca 1.000 a ca 20.000 euro). Il 15% della vendita, inoltre, sarà trattenuto direttamente dall’artista, a ulteriore riprova del supporto della maison al loro lavoro. E chissà che, nel frattempo, anche David Hockney non abbia cambiato opinione sugli NFT («It just looked like silly little things»).
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