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Lo scorso anno, a febbraio 2022, il dipartimento di Arte Orientale di Cambi registrava un fatturato monstre da € 1.4 milioni. Questa settimana, oltre un anno dopo, la casa d’aste ritenterà l’impresa con l’incanto Fine Chinese Works of Art (mercoledì 5 aprile). I protagonisti? Estremamente vari. Da lotti in giada, in ceramica, in corallo, fino ai lotti in bronzo e in legno. Lo conferma Dario Mottola, direttore del dipartimento: «Protagonista di questo appuntamento, un’importante selezione di giade preziose, finemente intagliate, spaziando dalle giade bianche a quelle Celadon». Non solo: «All’interno della collezione di bronzi», rivela ancora, «spicca una rara figura di Vajrasattva seduto su doppio fiore di loto in repoussè e argento, realizzata in Tibet nel XII-XIII secolo, esposta nel 1999 al Ashmolean Museum di Oxford, nel 2004 a Palazzo Bricherasio a Torino e nel 2012 al Rubin Museum of Art».
Provenienze prestigiose, sempre certificate, una sfilza di lotti preziosi nel segno della rarità. Come quel Grande tavolo da centro in legno di Huanghuali, riccamente intagliato con decoro di draghi tra le nuvole in stile imperiale, la maison lo valuta tra € 12.000 e € 14.000. O ancora la bella placca scolpita in giada Celadon raffigurante saggi in un paesaggio, la stima qui è di € 15.000-20.000). L’appuntamento con l’incanto è a mercoledì, nella sede milanese di via San Marco 22. Nel frattempo, ecco una galleria fotografica di alcuni lotti selezionati dagli esperti.