Surrealismo e Magia. Vale a dire una modernitĂ incantata, tutta intessuta di simboli, sortilegi, rimandi alle stelle – e ancora desideri alchemici, metamorfosi, occulto, indicibili stregonerie. C’è tutto questo nella mostra della Collezione Peggy Guggenheim, in scena a Venezia dal 9 aprile al 26 settembre 2022. A sfilare nelle sale, tra tarocchi e occhi sgranati, sparsi, i grandi attori del Surrealismo internazionale. Tre nomi per tutti: Paul Delvaux, Salvador DalĂ, Max Ernst. Non solo. Troviamo Leonora Carrington, Leonor Fini, Dorothea Tanning e Remedios Varo tra i lavori piĂą interessanti dell’esposizione: le “streghe” dell’arte, esatto, le pittrici celebrate – con tanto di spazio ad hoc – nei Giardini dalla Biennale di Cecilia Alemani. E anche dal mercato, in effetti, che negli ultimi mesi sembra aver riscoperto piĂą che mai il loro talento, a colpi di rilanci stellari. Qualche titolo in mostra: l’acclamato Nutrimento celeste di Remedios Varo (1958), Il negromante di Leonora Carrington (1950 ca) e La pastorella delle sfingi di Leonor Fini (1941). «Per molti anni», rivela a exibart la curatrice GraĹľina SubelytÄ—, «pittrici surrealiste come Leonora Carrington o Leonor Fini, sebbene siano sempre state molto attive, sono state viste come marginali e quasi dimenticate. Si ignorava che fossero loro le vere protagoniste nel movimento, e non solo muse e amanti, come per molto tempo è stato pensato, in modo totalmente stereotipato». E aggiunge: «Solo in questi ultimi anni, attraverso diverse mostre, come la nostra Surrealismo e magia. La modernitĂ incantata, viene finalmente, e giustamente, valorizzata la loro produzione artistica». Ed ecco, uno dopo l’altro, i loro traguardi d’asta, punto d’arrivo di turnover in crescita esponenziale. Il record di Dorothea Tanning – tra gli altri – è stato battuto, da Christie’s, appena due settimana fa; e così quello di Leonora Carrington, che alla Modern Evening Sale di Sotheby’s New York, lo scorso 17 maggio, ha raggiunto il tetto massimo di $ 3,3 milioni.
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