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C’è anche il Magritte di Mastroianni tra gli highlights di BRAFA 2024
Mercato
di redazione
Sarà il Surrealismo il leitmotiv dell’edizione 2024 di BRAFA, il primo grande appuntamento fieristico dell’anno nuovo, in calendario dal 28 gennaio al 4 febbraio 2024 (qui il report dell’edizione 2023, il tema principale allora era l’Art Nouveau). I protagonisti, stavolta: 132 stand internazionali, 10 gallerie italiane, una mostra dedicata a Paul Delvaux. Ma soprattutto una sfilza di opere d’arte di ogni categoria, dall’arte all’antiquariato al design, per un viaggio attraverso i secoli concentrato tra i padiglioni di Brussels Expo (ve lo annunciavamo qui).
Adesso, ad uno ad uno, arrivano i dettagli sui primi highlights della fiera – tutti all’insegna dei sogni, della magia, dell’occulto, s’intende. Uno per tutti: una preziosa opera di René Magritte, Le Palais de rideaux, anno 1928, che può vantare tra i suoi proprietari più illustri Marcello Mastroianni. Il protagonista de La dolce vita, collezionista eclettico e curioso, acquistò la tela nel 1965 da un gallerista romano e la conservò per diversi anni nella sua villa di Fregene. A offrirla, a Bruxelles, sarà la Galerie de la Béraudière. E quale momento migliore, ora che i collezionisti fanno a gara per accaparrarsi i grandi maestri del Surrealismo, con nuovi record e riscoperte da Parigi a New York. Abbiamo visto sfilare sotto il martello ben 3 versioni dell’Impero delle Luci tra il 2022 e il 2023, all’asta, sono state aggiudicate rispettivamente per $ 79,4 milioni (Sotheby’s, marzo 2022), $ 42,3 milioni (Sotheby’s, maggio 2023) e $ 34,9 milioni (Christie’s, novembre 2023). Come premesse, niente male.
Queste le prime anticipazioni del dipinto appartenuto a Mastroianni: «L’olio su tela, forte di una ricca storia espositiva, è tra le opere più rappresentative dell’artista belga», rivelano dalla fiera. Dipinto nel 1928 a Parigi, Le Palais de rideaux raffigura quattro forme antropomorfe su uno sfondo dorato, quasi uno schermo – o forse da portale – verso un regno sconosciuto. Delimitate da uno strano tubo apparentemente metallico o di gomma, una delle sagome è occupata da una tenda, un’altra lascia intravedere il caratteristico cielo pieno di nuvole di Magritte, dalla terza emerge una foresta, la quarta cela una trama in legno. «Giocando con i concetti di collage, superficie e natura della rappresentazione, Le Palais de rideaux racchiude le varie idee artistiche che Magritte stava esplorando in quel periodo, aggiungendo, con le forme simili a figure, un elemento decisamente umano».
A proposito di Surrealismo: sarà Paul Delvaux l’ospite d’onore della 69a edizione di BRAFA, con la collezione della Fondazione Paul Delvaux che darà vita a una mostra a sé stante – una mostra dentro la fiera – a cura di Camille Brasseur (direttrice del museo che custodisce e valorizza l’opera di Delvaux). «Questo nucleo rappresenterà il punto di partenza di un ideale percorso “surreale” tra le gallerie partecipanti a BRAFA, guidato proprio da Delavaux», spiegano dalla fiera. Dal Nu dans l’atelier (anni ’20) della Galerie Jean-François Cazeau (Parigi) al formidabile La Fin du Voyage (1968) presentato da Opera Gallery (Ginevra); passando per Femmes devant la mer (1928) e L’été (1963) esposti da Francis Maere Fine Arts (Gand), La danse macabre (1934) nello stand di Harold t’Kint de Roodenbeke(Bruxelles), Deux Femmes (1950) nel booth della Galerie Oscar De Vos (Sint-Martens-Latem), L’Annonciation (1952) presso Van Herck- Eyckelberg (Anversa), La Tente rouge (1966) presentato dalla Galerie Taménaga (Parigi) e Alésia ou les captives (1973), esposto dalla Guy Pieters Gallery (Knokke).
Non solo. Sono tanti, tutti blasonati, gli autori surrealisti disseminati tra gli stand di BRAFA 2024. Un raffinatissimo disegno intitolato La Légende des Siècles (1950), anche questo ad opera di Magritte, è offerto da De Jonckheere (Ginevra), mentre un importante inchiostro su carta dello stesso artista, L’intelligence (1946), è proposto da Van Herck-Eykelberg (Anversa). Etude d’enfant di Salvador Dalí, realizzato per la seconda versione della Madone de Port-Lligat (1950), è presentato dalla Galerie Ary Jan (Parigi), e così la Galerie de la Béraudière (Bruxelles) espone Héraclite (1943), un inchiostro di André Masson, nonché alcune opere storiche di Max Ernst, tra cui Horizon (1926) e Les Oiseaux (1925).
C’è anche la pittura metafisica di Giorgio De Chirico tra i protagonisti della kermesse, la ritroviamo nello stand della Galleria Repetto (Lugano) con Piazza d’Italia (1948- 1972) e Piazza d’Italia con Arianna, risale ai primi anni ‘50. Per finire, la Galerie des Modernes (Parigi) punterà i riflettori su un interessante Séville (1927) di Francis Picabia – un altro protagonista del mercato degli ultimi tempi, nel 2022 il suo dipinto Pavonia, a Parigi, ha segnato un nuovo record con un’aggiudicazione da € 10 milioni. L’appuntamento è a fine gennaio, con il Surrealismo di BRAFA Art Fair.