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C’è un altro Botticelli all’asta da Sotheby’s
Mercato
Sotheby’s fa il bis. O almeno ci prova. Dopo lo straordinario successo di Young Man Holding a Roundel – battuto a New York per $92,2 milioni (qui) – la casa d’aste annuncia adesso la vendita di The Man of Sorrows di Sandro Botticelli, offerto il prossimo gennaio nel corso della Masters Week di New York. La stima? Più bassa di quella del suo predecessore: «una cifra superiore ai 40 milioni di dollari», recita il comunicato stampa della maison. Ma del mercato dell’arte, si sa, non c’è certezza.
«Portare all’asta un’opera di Botticelli di questa qualità è un evento importante nel mondo degli Old Masters», dichiara George Wachter, Sotheby’s Chairman and Co-Worldwide Head of Old Master Paintings, «ma farlo un anno dopo la vendita del Young Man Holding a Roundel è un fenomeno unico in una generazione». Una vera e propria rarità, in effetti, visto che lavori tardivi di Botticelli sfilano assai di rado all’incanto – solo altre tre opere di questo periodo, eseguite dopo il 1492, si trovano ancora in mani private.
Dati Artprice alla mano, il nome Botticelli è passato 29 volte sotto i martelli dei battitori a partire dal 1992. È il caso della Madonna con Bambino aggiudicata da Christie’s, quasi trenta anni fa, per 400.000 dollari; di quel profilo di donna che, nel 2007, trovava un acquirente da Sotheby’s per $4,7 milioni; o ancora della celebre Madonna Rockefeller, venduta da Christie’s, nel gennaio 2013, per $10,4 milioni. E adesso, quale sarà il prossimo risultato dopo l’impennata dello scorso gennaio?
Oltre il mercato. La storia di un capolavoro
«Durante l’ultimo decennio della sua vita, la produzione di Botticelli fu notevolmente diversa dalla sua carriera precedente», spiega Christopher Apostle, Sotheby’s Head of Old Master Paintings di New York. E basta un rapido sguardo, in effetti, per inquadrare The Man of Sorrows come un dipinto severo, spirituale, lontano anni luce dalla poesia sognante della Venere e della Primavera. «È un ritratto straordinariamente realistico di Cristo che simboleggia la sua sofferenza e morte», prosegue, «ma con un sorprendente grado di umanità che è il segno distintivo della ritrattistica del pittore». Sono i tempi cupi di Gerolamo Savonarola, quelli in cui, secondo il Vasari, Botticelli diede alle fiamme alcuni dipinti che riteneva impuri. «L’affermazione di Vasari che Botticelli non dipinse più dopo la morte di Savonarola è falsa», puntualizzano gli esperti della maison, «ma, senza dubbio, gli insegnamenti del frate ebbero un effetto diretto sulla sua arte».
Ultime anticipazioni, i passaggi di the Man of Sorrows attraverso i secoli di storia. Registrato per la prima volta nella collezione della cantante d’opera Adelaide Kemble Sartoris, nell’Ottocento, il dipinto confluì nell’eredità della pronipote Lady Cunynghame, che lo vendette all’asta nel 1963 per sole 10.000 sterline ($28,000). Da allora appartiene alla stessa importante collezione privata – non resa nota da Sotheby’s – ed è apparso alla mostra di Franconforte dedicata, nel 2009, al pittore rinascimentale. Chissà chi sarà, nel gennaio 2022, l’acquirente di questo capolavoro senza tempo. Restate sintonizzati.