10 aprile 2024

C’è un Tiziano rarissimo all’asta da Christie’s

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È sopravvissuto a ben due furti e ricompare sul mercato dopo oltre 145 anni. Quest'estate, nelle aste londinesi dedicate agli Old Masters, andrà in vendita per £ 15-25 milioni

Tiziano asta christie's
Tiziano Vecellio, called Titian (Pieve di Cadore circa 1485/90-1576 Venice) Rest on the Flight into Egypt oil on canvas, laid on panel 46 x 62.9 cm. © CHRISTIE'S IMAGES LTD. 2024

Mentre l’aria delle bidding battle newyorkesi si fa vicina, con le super vendite di maggio dedicate all’arte contemporanea, le case d’aste premono sull’acceleratore e rivelano i primi highlights della stagione estiva. Si tratta ovviamente di Old Masters, ovviamente prossimi al martello di Londra, come da migliore tradizione. Ed ecco l’annuncio di Christie’s: sarà un Riposo durante la fuga in Egitto di Tiziano a rubare i riflettori della vendita di luglio. Non incrociava lo sguardo del mercato da 145 anni – fu proprio Christie’s a metterlo all’incanto nel lontano 1878, l’ultima volta – è appartenuto alle grandi collezioni internazionali ed è stato rubato ben due volte («la prima da Napoleone e la seconda alla fine della metà degli anni ’90», spiega Orlando Rock, Chairman, Christie’s UK). La stima? £ 15-25 milioni.

Parla Andrew Fletcher, Christie’s Global Head of the Old Masters Department: «Questa è l’opera più importante di Tiziano arrivata sul mercato delle aste in più di una generazione e uno dei pochissimi capolavori dell’artista rimasti in mani private». E aggiunge: «Si tratta di un quadro che incarna la rivoluzione pittorica operata da Tiziano all’inizio del XVI secolo e costituisce un esempio davvero eccezionale dell’approccio pioneristico sia nell’uso del colore che nella rappresentazione della forma umana nel mondo naturale, un vocabolario artistico che gli assicurò lo status di primo pittore veneziano a raggiungere la fama in tutta Europa durante la sua vita e la sua posizione di uno dei più grandi pittori nella storia dell’arte occidentale».

Qualche dettaglio sulla provenienza – straordinariamente illustre, si diceva. La prima attestazione: la collezione del mercante di spezie veneziano Bartolomeo della Nave (1571/79-1632). In ottima compagnia non meno di quindici opere di Tiziano, da La Madonna zingara del 1511 alla Violante del 1510-15 (tutti a Vienna, al Kunsthistorisches Museum), c’era perfino La morte di Atteone che ora è esposta alla National Gallery di Londra. Solo per rendere l’idea. Un dato interessante: nel 1636, nell’inventario di della Naves, Riposo durante la fuga in Egitto era valutato 200 sterline, esattamente il doppio rispetto alla Morte di Atteone; una traccia che suggerisce che, al tempo, le prime opere di Tiziano erano più ambite sul mercato.

Procediamo attraverso i secoli, la storia si fa intricata. Con il fratello di Bartolomeo, Andrea della Nave, e Basil Feilding, Conte di Denbigh, la maggior parte della collezione fu acquistata in blocco dal cognato di quest’ultimo, James I, Duca di Hamilton, e inviata in Inghilterra. Dopo l’esecuzione di Hamilton da parte del Parlamento nel 1649, la collezione fu venduta all’arciduca Leopoldo Guglielmo d’Austria. Il quadro compare nel pannello di rame di Teniers dal titolo L’arciduca Leopoldo Guglielmo nella sua Pinacoteca di Bruxelles (un’altra collocazione illustre, oggi è al Museo del Prado di Madrid), dove è raffigurato insieme ad altre opere di Tiziano acquisite dalla collezione di della Nave, a partire dalla Ninfa e il PastoreViolante, e il suo Cristo e la donna presa in adulterio (oggi a Vienna, al Kunsthistorisches Museum).

Tappa importante nel curriculum dell’opera è una lunga permanenza nella collezione imperiale. Il Tiziano è passato per discendenza da Carlo VI a Maria Teresa, fino a Giuseppe II. Fu trasferito al Palazzo del Belvedere di Vienna intorno al 1781, per poi essere saccheggiato dalle truppe francesi nel 1809 per essere destinato al Musée Napoléon – ecco il primo furto. Successivamente fu di proprietà di Hugh Andrew Johnstone Munro di Novar, proprietario terriero scozzese, nonché uno dei più importanti mecenati di Turner e importante collezionista, che incluse nella sua raccolta anche la Lucrezia di Rembrandt (Washington, National Gallery of Art) e la Visione di Sant’Elena di Veronese (Londra, National Gallery).

Mancano un furto e il lieto fine all’appello. Il Riposo durante la fuga in Egitto fu acquistato dal IV Marchese di Bath nel 1878, per poi balzare agli onori della cronaca generazioni più tardi, nel 1995, quando fu rubato. Venne ritrovato solo sette anni più tardi, dopo l’annuncio di una ricompensa di 100.000 sterline per informazioni che consentissero di ritrovare il quadro. Dove? In una borsa da trasporto nella Greater London, senza cornice. Adesso la decisione di metterlo all’asta. Appuntamento a luglio, con l’epilogo finale.

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