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Romeo e Giulietta, Macbeth, La dodicesima notte, La Tempesta. Sono solo alcune delle opere contenute nel First Folio di Shakespeare che, sfiorando i 10 milioni di dollari all’incanto di Christie’s del 14 ottobre, ha strappato il record assoluto per un’opera letteraria dopo ben 6 minuti di bidding. Una cifra straordinaria, considerando poi che l’aggiudicazione più alta per un First Folio – sarebbero 5 le copie complete in tutto il mondo – non veniva superata dal 2001 e si aggirava intorno ai 6 milioni.
«Nel XVIII secolo», spiega Margaret Ford, International Head di Libri e Manoscritti a Londra , «i libri erano ormai considerati oggetti d’arte a sé stanti, e questo ha elevato il First Folio a nuove vette; era infatti apprezzato non solo per il suo testo, ma anche come oggetto fisico». Ed ecco che, all’asta di Christie’s, il Bardo torna a far sognare collezionisti e appassionati, con la prima edizione dell’opera conosciuta anche come Mr William Shakespeare’s Comedies, Histories Tragedies; pubblicata a Londra sette anni dopo la morte dello scrittore, nel 1623, grazie all’impegno degli amici e attori John Heminge e Henry Condell, la raccolta era stata stimata tra i 4 e i 6 milioni di dollari, ma ha ampiamente superato le aspettative.
Chistie’s l’ha presentata come «il più importante libro della letteratura inglese e un’icona della letteratura mondiale», accompagnata tra l’altro da una lettera dello studioso shakespeariano Edmond Malone, che ne attesta l’autenticità e aggiunge fascino e valore al suo preziosissimo curriculum.
L’edizione del Folio contiene 36 opere teatrali, di cui 17 stampate durante la sua vita, una dopo la sua morte e 18 che, altrimenti, sarebbero certamente andate perdute, come Macbeth e La Dodicesima Notte. «Espressioni come “Be-all and the endall” e “One fell swoop” – entrambe di Macbeth – e “The unkindest cut of all”, che apparve in Giulio Cesare», spiegano gli esperti di Christie’s, «non sarebbero forse mai entrate nel lessico popolare senza questo capolavoro letterario». E invece, a distanza di secoli, «Shakespeare risuona ancora in tutto il mondo», più forte (e costoso) che mai.