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Poche settimane fa le tinte tenui di Le Parlement, soleil couchant – direttamente dalla Anne H. Bass Collection – raggiungevano senza sforzo quota $ 75,9 milioni (qui). A giugno, a poco più di un mese di distanza, un altro capolavoro della stessa serie potrebbe tentare una performance d’eccezione. È Waterloo Bridge, effet de brume, una vista mattutina – cerulea lilla perlacea – che registra i primi spasmi del cielo londinese; una luce appena nata, eppure difficile da domare, Monet la trattiene in un’esplosione di pennellate gialle, quasi a imporre, col colore, una compostezza formale. Rarefatta, nebbiosa. Accecante al tempo stesso. La stima di Christie’s? Nella regione dei £ 24 milioni. Una cifra piuttosto lontana, s’intende, dal record assoluto di $ 110,7 milioni (Meules, Sotheby’s 2019).
«Ispirato da come l’atmosfera, la luce e l’architettura possono mutare in un istante», spiega Keith Gill, Head of Impressionist and Modern Art, Londra, «Monet dipinge una serie di tele che catturano la luce vivida durante il giorno su tre dei punti di riferimento della capitale». L’effetto è noto: 41 dipinti del Ponte di Waterloo, 26 dei quali custoditi oggi in istituzioni pubbliche – il National Museum of Western Art, Tokyo, la Fondazione Bührle di Zurigo e l’Istituto d’Arte di Chicago, per citarne qualcuna. Non solo: «Waterloo Bridge, effet de brume è stata vista l’ultima volta sul mercato oltre 80 anni fa», sottolinea ancora Gill. Ad acquistare la tela nel 1951 fu nientemeno che Arde Bulova, filantropa e presidente della rinomata Bulova Watch Company. «Un’illustre e impeccabile provenienza», così scrive, nel comunicato ufficiale, la casa d’aste.
Altri risultati significativi per la serie del Waterloo Bridge. Nel maggio 2021, da Christie’s, Effet de brouillard ha trovato un proprietario per $ 48,5 milioni (qui). Nel 2007, la maison di Pinault ha portato a segno un’altra aggiudicazione stellare, con quel Waterloo Bridge, temps couvert, del 1904, passato di mano $ 35,5 milioni. Un salto indietro nel tempo: nel novembre del 1999 Waterloo Bridge, soleil voilé, ancora da Christie’s, si fermava a $ 8,3 milioni. «Adoro Londra, è una folla, un insieme, ed è così semplice», confidava l’artista al mercante René Gimpel, aggiungendo «Quello che mi piace di più, a Londra, è la nebbia». Oltre un secolo più tardi, in quella stessa città uggiosa, i suoi capolavori illuminano le increspature del mercato. Appuntamento al 28 giugno.