Categorie: Mercato

Christie’s chiude la settimana di N.Y.

di - 13 Maggio 2016
Una settimana di risultati altalenanti si è chiusa ieri sera con la vendita di Impressionismo e Arte Moderna di Christie’s. Nessun colpo di coda o grande sorpresa. I record che sono stati stabiliti erano già nell’aria, e l’asta ha raccolto un totale di 141 milioni, appena sopra la stima bassa di 134 milioni, grazie ai 51 lotti venduti, l’86 per cento del totale. In totale contrasto con le buone performance della casa d’asta nella categoria del contemporaneo, o durante l’asta tematica. Pare che la causa sia da ricercare nel boom delle vendite della categoria Impressionisti e Moderni vissuta negli anni ottanta, da allora le opere significative sulla piazza scarseggiano.
Con una stima da 25 milioni a 35 milioni, firmata e datata 1919 la tela di Claude Monet Le Bassin aux Nymphéas è stata il lotto dal più grande valore della serata, anche se la tela originale era stata divisa a metà nel 1944, forse da un rivenditore, per creare due quadri separati. È stata venduta a 27 milioni di dollari a Glenn A. Fuller della galleria londinese Gladwell & Patterson dopo una lunga lotta con due membri del personale di Christie’s.
Picasso, l’unico artista che ha venduto in asta per più di 100 milioni per ben tre volte, resta il padrino della categoria, ma in assenza di garanzie serie le aste di questi giorni sono state a corto di opere del pittore cubista. L’unica che Christie’s è riuscita ad offrire è stata Homme Assis venduta  alla famiglia Nahmad, per appena 8 milioni, pari alla stima bassa.
Il vero fiore all’occhiello è stata l’opera rarissima di Frida, che poco appare sulle piazze internazionali, e ultimamente, quando lo fa, sbaraglia la concorrenza. Per Two Nudes in a Forest, una piccola tela datata 1939, anche se il prezzo si è fermato agli 8 milioni di dollari, è stato stabilito un nuovo record per l’artista.
L’altalena delle aste sembra non volersi fermare per le grandi compagnie, che sperano in un ritorno dell’età dell’oro, che sembra lontanissima, ma data solo maggio 2015. (Roberta Pucci)

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