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Dopo il successo dei format Mapping Modern and Contemporary Art (qui) e Reborn (qui), l’arte moderna e contemporanea di Christie’s torna a Milano con una carrellata di opere che ripercorrono, eterogenee, oltre un secolo di evoluzioni. Ve ne anticipiamo tre, in attesa della 20th/21st Century Milan Evening Sale in calendario il prossimo 16 novembre.
Alighiero Boetti, Aerei (1977)
Lo scorso maggio, alla 20th Century Evening Sale di Christie’s New York, uno degli arazzi dal lettering misterioso strappava un nuovo record per Alighiero Boetti con un’aggiudicazione da $4,6 milioni (€ 3,8 milioni). A novembre, a Milano, sarà la serie degli Aeroplani a sfilare sotto il martello della maison, con quell’elemento che catturò l’attenzione dell’artista fin dal 1977 («quando collaborò con Guido Fuga», raccontano da Christie’s, e «realizzò una varietà pressoché enciclopedica di velivoli, ognuno ispirato dalla sua vasta collezione di riviste, e ciascun acquerello originale divenne la base per tutte le successive iterazioni»). Ma c’è qualcosa di unico nell’esemplare offerto a Milano: è il solo velivolo conosciuto della serie che vola su un cielo multicolore. La stima? €200,000-300,000.
Giacomo Balla, Cantano i tronchi (1906)
Seconda tappa della nostra rassegna è Cantano i tronchi, un pastello 100 x 126.5 cm proveniente dalla collezione di Marcello Mastroianni. Era il 1906. Giacomo Balla si era trasferito da un paio d’anni in un appartamento piuttosto singolare a Roma, uno spazio in un monastero sconsacrato nel quartiere Parioli, e da lì si affacciava direttamente sul parco di Villa Borghese. Rende l’idea il paragone degli esperti: proprio come Paul Cézanne in Provenza con la Montagne Sainte Victoire, così Balla, a inizio Novecento, catturava le luci, le ombre, le variazioni dell’atmosfera di quello scorcio di città. Da Christie’s uno dei risultati più poetici della sua assidua contemplazione, offerto con una stima di €80,000-120,000.
Lucio Fontana, Concetto spaziale (1957)
«Una nuova forma d’arte è ora necessaria», diceva Lucio Fontana nel suo Manifesto tecnico dello Spazialismo del 1951. «Il barocco ci ha guidato in questa direzione, in tutta la sua grandezza ancora insuperata, dove la forma plastica è inseparabile dalla nozione di tempo… Questa concezione nasce dalla nuova idea che l’uomo ha dell’esistenza delle cose; la fisica di quel periodo rivela per la prima volta la natura della dinamica. Si stabilisce che il movimento è una condizione immanente della materia come principio della comprensione dell’universo». C’è tutta la fascinazione per l’epoca barocca in questo Concetto spaziale del 1957, l’opera che è stata esposta l’ultima volta nientemeno che al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, nel 1977, in occasione della retrospettiva sull’artista. Lo ritroviamo da Christie’s Milano, con quella superficie oro costellata di piccoli buchi, con una valutazione di €1-1,5 milioni.
Tra gli altri lotti in catalogo, anche una Superficie bianca di Enrico Castellani, Nero Cellotex di Alberto Burri e Smoker Study di Tom Wesselmann. Appuntamento al 16 novembre, h.19.