Marie-Thérèse Walter e Jacqueline Roque, due destini accomunati dalla stessa passione distruttiva. Picasso il seduttore, Picasso il Minotauro, Picasso che dava appuntamento alle sue amanti negli stessi luoghi, prendendosi gioco di loro. Come quella volta in cui comprò il castello di Boisgeloup, raccontando sia a Marie-Thérèse sia alla prima moglie Olga che sarebbe stato “il loro nido d’amore”; ma questa è un’altra storia. Marie-Thérèse e Jacqueline morirono suicide, entrambe. Due dei loro ritratti – provenienti dalla stessa collezione – saranno venduti all’Evening Sale di Christie’s, in live streaming da Londra il prossimo 23 marzo, per un totale che potrebbe raggiungere i 33 milioni di dollari (24 milioni di sterline).
Nessuna garanzia, riporta il comunicato stampa della maison. Femme nue couchée au collier (Marie-Thérèse) e Femme assise dans un fauteuil noir (Jacqueline) sono stati acquistati dall’ultimo proprietario a poco tempo di distanza, tra il 2014 e il 2015, e tornano sul mercato con una stima di £9.000.000-15.000.000 (Marie-Thérèse) e £6.000.000-9.000.000 (Jacqueline). In base alle valutazioni iniziali, siamo piuttosto lontani dai grandi record del pittore super star, con il traguardo più alto detenuto da Les femmes d’Alger, Version ‘O’ (142.880.000 euro, nel 2015). Ma non è mai detta l’ultima parola. Per citare Donald Thompson – che a sua volta riprende un ignoto bidder di New York – «comprare all’asta significa semplicemente pagare un’opera più di quanto le persone in sala pensavano potesse valere». Una frase che vale doppio, per l’artista più richiesto di sempre.
Le aspettative per i due ritratti, in effetti, sono piuttosto alte. «La carriera di Picasso», dichiara Keith Gill, Co-Head della vendita di Christie’s, «è spesso definita da quelle donne che hanno plasmato in modo così potente la sua produzione artistica, dai suoi sentimenti per le sue modelle che accendono la tela, impregnando la composizione con espressioni d’amore e affetto che provava per loro». E aggiunge: «Entrambi immediatamente riconoscibili – Marie-Thérèse nella sua iconica posa reclinata e corona di capelli biondi, e Jacqueline con il suo profilo classico e gli occhi spalancati – i due dipinti riassumono l’iconografia che definisce queste due grandi muse».
Il 1932, spiegano gli esperti di Christie’s, fu un anno cruciale per il successo di Picasso, con «una serie straordinariamente audace ed euforica di raffigurazioni eroticamente cariche della sua nuova musa». O anche «estaticamente erotiche», per rubare le parole del biografo John Richardson. Marie-Thérèse è ritratta distesa, addormentata, si staglia su uno sfondo colorato e quasi barocco, come in quei dipinti che la vedono protagonista al Centre Pompidou, al Musée Picasso, al Metropolitan Museum. «Quando Marie-Thérèse dorme», scriveva Pascale Picard, «il Minotauro domina anche i suoi sogni».
Femme assise dans un fauteuil noir (Jacqueline), 1962
Da Christie’s troviamo anche l’ultima moglie di Picasso, l’ultima grande musa. È lei la femme assise ritratta nel 1962, in quella posa così ricorrente nei dipinti dell’artista. Proprio lo scorso ottobre, sempre da Christie’s, una Dora Maar seduta è passata di mano per quasi £30 milioni. «Jacqueline», spiegano dalla maison di François Pinault, «comanda indiscutibilmente la scena, la sua immagine investita di un senso di potere e autorità. Quelle sue mani appoggiate audacemente sulla sedia simile a un trono, la sua testa regalmente in bilico e gli occhi che vedono tutto dimostrano lo stato di schiavitù dell’artista rispetto alla nuova moglie».
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