Vi abbiamo già raccontato di Waterloo Bridge di Monet, del penultimo Rothko da $40 milioni, di un iconico Mondrian nei colori del giallo, del rosso e del blu. Ebbene, le sorprese per la 20th Century Art Evening Sale di Christie’s non sono ancora finite: tra le punte di diamante della vendita, anche due studi di Georges Seurat realizzati per il suo lavoro più conosciuto, Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte. Si intitolano Paysage et personnages (La jupe rose) e Le Saint-Cyrien e sono presentati dalla maison con stime, rispettivamente, di $7.000.000-10.000.000 e $3,000,000-5,000,000.
Ma qual è la provenienza di due lavori così eccezionali? Entrambi – spiegano da Christie’s – rimasero in possesso dell’artista fino alla sua morte e solo a quel punto presero strade differenti. Il primo, Paysage et personnages (La jupe rose), fu acquistato dal pittore belga Jean de Greef, per poi passare al poeta e mercante d’arte Charles Vignier e arrivare Oltreoceano nella metà degli anni ’20. L’altro, Le Saint-Cyrien, fu donato dalla madre di Seurat all’artista Henri-Edmond Cross; da quella proprietà passò nelle mani del critico Félix Fénéon e da lì prese il largo – letteralmente – fino a raggiungere l’altro esemplare in America. L’ultima destinazione? La collezione di Robert Treat Paine II, un discendente di Robert Treat Paine (1731-1814) che fu tra i firmatari della Dichiarazione di Indipendenza.
«È un onore essere stati incaricato di questi due opere squisitamente dipinte», commenta Cyanne Chutkow, Deputy Chairman, Impressionist and Modern Art di Christie’s, «sono gli studi più pienamente realizzati e riccamente colorati per il rivoluzionario Un Dimanche d’été à l’Ile de La Grande Jatte ad arrivare sul mercato negli anni. […] Paysage et personnages (La jupe rose) e Le Saint-Cyrienfurono furono acquisite nel 1929 dal collezionista americano Robert Treat Paine II, un feroce intellettuale rinomato per i suoi acquisti altamente selettivi, che erano i migliori rappresentanti dell’opera di un artista. Sono stati apprezzati dalle generazioni successive della sua famiglia per quasi un secolo».
Torniamo quindi al presente, alla vendita dei due studi che testimoniano il processo creativo di Seurat. In Paysage et personnages, in particolare, l’artista si concentra su un uomo con cilindro e una donna elegante, alta, con una gonna rosa. Si salutano, i due? Passeggiano insieme? Si incontrano per caso? Non lo scopriremo mai: nella versione finale della Grande Jatte, la figura maschile sparisce e lascia il posto a una bambina bionda, vestita di bianco da capo a piedi. Lo studio de Le Saint-Cyrine, dal canto suo, si sofferma su un unico personaggio in lontananza: una sagoma vicina alla riva con una giacca verde e i pantaloni rossi, così straordinariamente dettagliata nonostante la sua posizione secondaria. Non c’è traccia di altre vite umane, qui; solo i giochi di luce che, dall’acqua alle fronde degli alberi, si rincorrono brillanti per tutta la tela.
Trovare all’asta simili esemplari, oggi, è una vera rarità, considerando che molti degli studi per La Grande Jatte sono custoditi in musei come la National Gallery di Londra, il Metropolitan di New York e il Musée d’Orsay di Parigi. Un nuovo record in vista? Improbabile (ma mai impossibile), considerando che tra i top prices per Seurat si annoverano Paysage, l’Ile de la Grande Jatte (1884), passata di mano da Sotheby’s nel 1999 per $35,2 milioni, e La rade de Grandcamp (1885), che da Christie’s ha ottenuto $34 milioni nel 2018. Tra le altre aggiudicazioni significative, ricordiamo anche quella per Au Divan japonais (1887-1888), venduto a Parigi per quasi 5 milioni di euro, mentre Sotheby’s ha registrato £7,77 milioni con il lavoro su carta Étude pour une baignade, Asnières, nel 2015; e torniamo ancora indietro, al 1970, quando il curioso per £430.500 – Christie’s lo inserisce tra i 10 migliori dipinti impressionisti venduti nella sua storia. E dire che quando, nel 1899, i fratelli di Seurat svendettero tutte le sue opere, la stessa Grande Jatte (oggi all’Art Institute di Chicago) fu acquistata da Casimir Brû per soli 800 franchi, mentre i disegni furono ceduti per 10 franchi l’uno. Ma i numeri del mercato, si sa, sono molto cambiati da allora.
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