Alighiero Boetti, Sottrazione, 1982. Christie's
È stato eseguito nel 1982, proviene da una «importante collezione europea» ed è tra i più grandi Arazzi che Alighiero Boetti abbia mai prodotto (225 x 247,3 cm). Sottrazione – presentato in catalogo con una stima di 2,5-3,5 milioni – è passato di mano alla 20th Century Evening Sale di Christie’s New York, ieri sera, per la cifra di $4,6 milioni. In altre parole? Un nuovo traguardo per l’artista, che batte il record di $3,9 milioni detenuto da Colonna (1968) dal 2014.
«I misteriosi arazzi ricamati – quadrati di parole – dell’artista italiano Alighiero Boetti sono tra i più accattivanti di tutta l’arte concettuale», scriveva Roberta Smith su The New York Times. E ancora: «Le loro vivide griglie a mosaico di lettere maiuscole – così simili ma sempre diverse – sembrano eminentemente ambite… ma i loro significati sono più difficili da cogliere… i tessuti, in cui i materiali colorati naturalmente sono ordinati e compressi dalla tessitura, hanno un potere tutto loro».
Troviamo tutto questo nell’opera aggiudicata ieri da Christie’s, che appartiene per altro a una delle sole quattro coppie Addizione e Sottrazione oggi conosciute. Un lettering colorato, accattivante, sempre misterioso, di quelli che Boetti paragonava a un cielo stellato in cerca dell’astronomo più attento – capace di riordinare quel disordine di punti luminosi, di dargli un ordine, un senso, infine un nome. E la stella polare di questo caos, quindi, qual è?
Proprio il titolo dell’arazzo – Sottrazione – rappresenta l’indizio, la formula segreta. «Ogni colonna verticale di lettere», suggerisce il catalogo, «enuncia un diverso problema di sottrazione, il tutto uguale all’anno dell’esecuzione dell’opera: il 1982. Un’interrogazione ravvicinata rivela che, ad esempio, procedendo dall’alto verso il basso lungo il bordo sinistro: 2.000 meno 18 (“duemila – diciotto” ), 2.600 meno 618 (“duemilaseicento – seicentodiciotto”), sono uguali a 1982».
Ma il record di Boetti non è stato, ieri sera, l’unica scintilla del Rockefeller Center di New York. Tra i protagonisti dell’Evening Sale di Christie’s, senza dubbio, Femme assise près d’une fenêtre di Pablo Picasso, che ha raggiunto la vetta straordinaria di $103,410,000 dopo 19 minuti e 20 secondi di bidding battle. Il prezzo di aggiudicazione di Les femmes d’Alger (Version ‘O’) – $160.000.000 nel 2015 – resta tuttavia insuperato.
Ottima performance per The Phoenix di Grace Hartigan ($687,500) e Dr. Finger’s Waiting Room di Alice Neel ($3,030,000), che stabiliscono entrambi nuovi record d’artista. Vende bene anche East Hampton VI di Willem de Kooning, che realizza $10,436,000 su una stima di $4-6milioni, mentre Wayne Thiebaud arriva a $8.489.500 con una valutazione iniziale di $1,2-1,8 milioni.
Waterloo Bridge di Claude Monet – una vera dichiarazione d’amore per Londra – era una promessa di belle sorprese fin dal suo annuncio iniziale; è stato venduto per $48,450,000, da Christie’s, a ulteriore riprova del suo curriculum straordinario (tutti i dettagli qui). E non sono da meno il penultimo dipinto di Mark Rothko da $38,145,000 (qui), lo studio di Georges Seurat da $13,184,000 (qui) e Le Pont de Trinquetaille di Vincent Van Gogh da $37,400,000 (qui), seguiti dall’iconica composizione neoplastica di Piet Mondrian (qui), aggiudicata per $26,122,500.
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