Proseguono le scalate milionarie tra i grattacieli della Grande Mela. Riflettori puntati sul Rockefeller Center, stavolta, Christie’s riparte in corsa dopo il colpo grosso della Paul Allen Collection (qui). Protagonista della serata: l’arte del XX e del XXI secolo, divisa in due manche. Vale a dire un totale di $ 421.976.700, con il 93% dei lotti venduti, otto nuovi record d’artista, picchi – seppur compassati – per Amedeo Modigliani, Mark Rothko e Jean-Michel Basquiat.
Lotto numero 1, Untitled di Howardena Pindell – di grandi dimensioni, 73,9 x 301 cm, del 1971 – supera rapido la stima minima di $ 500,000, dritto e diretto fino a quota 1 milione. Un Rene Magritte da $ 3,7 milioni, l’ossessione di Egon Schiele per la figura femminile, il prezzo per l’insolita Frau, das Gesicht verbergend è di $ 2,6 milioni. È il turno della surrealista Remedios Varo, tra le protagoniste indiscusse della Biennale di Cecilia Alemani: Creación con rayos astrales, con quella luce che ribalza tra specchi, stelle e corpi spettrali, vola rapida a $ 3,4 milioni – nessun timore per il record assoluto dell’artista, lo detiene ancora Armonia con i suoi $ 6,2 milioni raggiunti da Sotheby’s, nel 2020. Non passa inosservato il collo lungo di Beatrice Hastings, famosa musa di Amedeo Modigliani, la bidding battle per lei si ferma a quota $ 17,6 milioni – è il top lot della sessione. E fa bene anche Man Ray, reduce dal record assoluto per una fotografia all’incanto (qui), la sua Noire et Blanche comparsa su Vogue nel 1926 – giustapposizione perfetta tra la testa ovale di Kiki de Montparnasse e una maschera stilizzata – chiude la partita per $ 4 milioni.
Solo grandi nomi tra le fila di Christie’s. C’è Pablo Picasso al lotto 12, vi parlavamo qui del suo Buffalo Bill, superstar della frontiera ridotta a un paio di baffi e l’iconico cappello Stetson. Esito finale: $ 12,4 milioni. C’è un Mark Rothko del 1969, trova un acquirente $ 17,6 milioni. Passa una composizione di Piet Mondrian tra gli highlights della serata, si assesta a quota $ 6,3 milioni – molto distante dal risultato monstre raggiunto proprio questa settimana, una tela da $ 51 milioni (qui). E chiude con un ottimo $ 14,1 milioni il dittico Untitled di Joan Mitchell, monumentale, del 1989, dipinto negli ultimi anni della pittrice. «Una celebrazione esuberante e su grande scala di tutto ciò che aveva di caro», rivelano dalla maison. «Come nella vita, Mitchell ha combattuto attraverso l’oscurità per abbracciare la luce».
Ancora qualche numero. Un Jean Arp da $ 2,3 milioni, un pastello di Edgar Degas da $ 6 milioni, gli immancabili dolci di Wayne Thiebaud, le sue Pieces of Pumpkin passano di mano per £ 3,6 milioni. Ed eccoli, attesissimi, sfilano uno dopo l’altro i lotti della Agrati Collection. Prima un Concetto spaziale di Lucio Fontana del 1953, aggiudicato per $ 2 milioni. Poi un Achrome di Piero Manzoni eseguito intorno al 1959 («Una superficie totalmente bianca», la descriveva l’artista, «anzi, totalmente incolore –, sottratta a ogni fenomeno pittorico»), l’esperto Renato Pennisi, al telefono, in sala, chiude la gara a $ 1,9 milioni. Ultimi giganti: va a $ 4,2 milioni l’autoritratto stratificato di Andy Warhol, psicologicamente carico, formalmente complesso, è datato 1978. Fine prima parte.
Qualche minuto di pausa, cambio della guardia, sale sul palco l’auctioneer Georgina Hilton. E si raccolgono record, e si moltiplicano le stime. I 4 Guests di Salman Toor volano da $ 120.000 a $856,800; Surrender Painting Sunshine di Rashid Johnson passa da $ 600,000 a $ 3 milioni, è record per l’artista di Chicago, e va tutto in beneficenza; c’è l’ormai immancabile Anna Weyant, stavolta con una sfacciatissima Loose Screw, arriva da $ 300 fino a $ 1,5 milioni (cinque volte la stima più bassa). Passa il campione di boxe Sugar Ray Robinson sotto il martello di Christie’s, proviene dall’annus mirabilis di Jean-Michel Basquiat, il 1982. La migliore offerta? $ 32,7 milioni, arriva dal businessman e filantropo Lorenzo Joseph Fertitta. Meno di quanto sperato, in realtà, se il soggetto è il re del mercato, secondo solo a Picasso nel fatturato del 2021 (oltre $ 377,2 milioni). Ultime battute. Chiudono a $ 1,5 milioni le tinte accese di Shara Hughes, a $ 604,800 i corpi contorti di Christina Quarles, gran finale con Horse/ Bed di Urs Fischer – lo abbiamo visto da Gagosian, a Roma, nel lontano 2013. Prezzo di vendita: $ 1,2 milioni.
«Questa stagione», commenta a caldo Isabella Lauria, Head of 21st Century Evening Sale, Christie’s, «è stata storica sotto innumerevoli aspetti e non potremmo essere più orgogliosi dell’andamento di quest’asta, che ha registrato una fenomenale profondità delle offerte, al telefono, in sala e online». Si chiude il sipario, per un istante soltanto, sull’arte moderna e contemporanea di New York.
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