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Già la collezione di Paul Allen, lo scorso novembre, aveva chiuso con il botto, con un finale impressionante da $ 1,6 miliardi. «L’asta del secolo», urlavano a gran voce gli headlines di tutti i giornali – e non senza ragione. Prima ancora, a New York, il ritratto di Marilyn da $ 195 milioni aveva raggiunto il record di seconda opera più costosa della storia, dietro soltanto al Salvator Mundi da $ 450 milioni. Adesso, alla fine di un anno di rilanci, scoppi, record e aggiudicazioni clamorose, il bilancio di Christie’s non ci risparmia l’ultimo verdetto sensazionale: ammonta a $ 8,4 miliardi il totale annuale della major, di cui $ 1,2 miliardi di private sales. Vale a dire il risultato più alto di sempre, nel sistema dell’art market mondiale.
«Nel 2022, nonostante un contesto macroeconomico difficile, Christie’s ha realizzato le vendite globali più alte di sempre», commenta il CEO Guillaume Cerutti. Tre fattori spiegano questa performance: la resilienza dei mercati dell’arte e del lusso, il notevole successo di alcune importanti collezioni d’arte e la competenza e il duro lavoro dei nostri team in tutto il mondo».
Ed eccoli, uno dopo l’altro, i traguardi fragorosi di questo 2022. A partire ovviamente dai capolavori della Paul Allen Collection, da Les Poseuses Ensemble (Petite version) di Seurat ($ 149,2 milioni) a La montagne Sainte-Victoire di Cèzanne ($137,9), fino a Verger avec cypres di Van Gogh ($ 117,2 milioni), Maternité II di Gauguin ($ 105.7milioni), Birch Forest di Klimt ($104,6 milioni). Senz’altro poi il Violon d’Ingres di Man Ray, oggi è la fotografia più costosa della storia, battuta per $ 12,4 milioni. E ancora un disegno riscoperto di Michelangelo che a Parigi, lo scorso maggio, ha fissato un nuovo record d’asta per l’artista, dritto e diretto a quota € 23,2 milioni. Da menzionare senz’altro The Sugar Shack di Ernie Barnes, capace di moltiplicare per ben 76 volte la sua stima alta, fino al tetto stellato di $ 15,2 milioni. Per finire, The Rock, il più grande diamante bianco di sempre – 228,31 carati – venduto da Christie’s per $ 21,7 milioni.
Non solo. Oltre alla vendita white gloves dei capolavori di Paul Allen, la maison di Pinault porta a segno altre due super collezioni: quella della filantropa Anne H. Bass (totale: $ 363,1 milioni), guidata da Le Parlement, soleil couchant di Claude Monet ($ 76 milioni); e ancora i tesori raccolti da Thomas e Doris Ammann ($ 359,2 milioni), compresa la già citata Shot Sage Blue Marilyn da $ 195 milioni.
E il cliente tipo, chi è? Quanto spende? «Christie’s continua a ottenere i risultati migliori per i suoi clienti con vendite totali del 117% rispetto alla stima bassa, per tutti i lotti venduti», spiegano dalla maison. «Come nel 2021, il 35% di tutti gli acquirenti nel 2022 erano nuovi per Christie’s, con il 65% che è entrato attraverso le vendite online e i millennials che rappresentano il 34% di tutti i nuovi acquirenti (rispetto al 31% del 2021)». Ad attirarli, senz’altro, oltre alle vendite online, anche le molte sfaccettature dei beni di lusso in catalogo, dalle borse alle sneakers, dagli orologi ai vini più pregiati.
Sfilze di record, capolavori museali. Bilanci sbalorditivi, ben oltre le aspettative iniziali. Cala il sipario: è senz’altro un lieto fine.