Categorie: Mercato

Christie’s sfida il mercato asiatico con un Van Gogh da $ 30 milioni

di - 9 Settembre 2024

Christie’s punta alto, e punta ancora a Est. Non bastano – pare – le già annunciate ninfee di Monet per inaugurare la nuova maxi sede di Hong Kong. È Les canots amarrés di Vincent van Gogh il pezzo forte della vendita al The Henderson, a fine settembre; proviene dalla famiglia reale Borbone-Due Sicilie, non incrocia lo sguardo del pubblico da oltre tre decenni ed è offerto con una stima monstre di HK$ 23-38 milioni (circa US$ 30-50 milioni). Nessun record assoluto per il pittore olandese all’orizzonte, i $ 117,2 milioni di Verger avec cyprés – dalla ultra blasonata collezione di Paul Allen – sembrano un traguardo ancora imprendibile, perlomeno lontano. Ma la questione si fa ghiotta se il confronto è con l’opera moderna occidentale più cara mai venduta in Asia: è il ritratto di Paulette Jourdain di Amedeo Modigliani, la competitor Sotheby’s lo assegnava nell’autunno 2023 per HK$ 272,9 milioni (US$ 34,8 milioni). Les canots amarrés è in lizza per strappare il primato.

«Presentare questo capolavoro fondamentale del periodo parigino in Asia completa un cerchio completo di scambi storico-artistici», spiega Jacky Ho, Deputy Head of Department, 20th/21st Century Art at Christie’s Asia Pacific. «Questo è un regalo perfetto da un titano dell’arte moderna per la storica vendita inaugurale della nuova sede centrale di Christie’s».

Ed eccolo il nuovo candidato alla corsa milionaria. Les canots amarrés fa parte di una sorta di trittico, ha lo stesso formato orizzontale e le dimensioni di Ponts sur la Seine à Asnières (Emil Bührle Collection, Kunsthaus Zurich) e Restaurant de la Sirène, Asnières (The Ashmolean Museum, Oxford). A proposito di qualità museale. Van Gogh lo dipinse nell’estate 1887 ad Asnières, un sobborgo alla moda situato sulla Senna a nord-ovest della capitale, lontano dal frastuono, dal logorio, dal caldo soffocante della ville. «Fu qui», spiegano da Christie’s, «che la ricchezza di lezioni stilistiche che Van Gogh aveva assorbito durante il suo soggiorno in città entrò in gioco e forgiò il suo stile pittorico distintivo».

Jean-Michel Basquiat, Warrior, 1982. Courtesy of Christie’s

Nota a margine necessaria: i collezionisti asiatici hanno dato una spinta muscolare, specialmente nell’ultimo decennio, al mercato dei masterpiece occidentali. Lo sa bene Christie’s quando offre proprio Van Gogh, proprio a Hong Kong, proprio durante il lancio inaugurale al The Henderson. C’è il già citato Modigliani a guidare le fila, per l’arte moderna, HK$ 272,9 milioni aggiudicati nel 2023 dopo una sofferta bidding battle tra telefoni e sala. Mentre uno straordinario Warrior di Jean-Michel Basquiat, ovviamente dell’annus mirabilis 1982, nel 2021 da Christie’s spodestava Gerhard Richter con un colpo da HK$ 323,6 milioni ($ 41,7 milioni) – un altro record, stavolta nella categoria Contemporary Art. Buoni esiti in Asia anche per i wet paintings, quelli di artisti iper contemporanei come Cecily Brown, Anna Weyant e Louise Bonnet. Ciliegina sulla torta: nel marzo 2023, Sotheby’s Londra vendeva Lady with a Fan di Gustav Klimt per £ 85,3 milioni (circa $ 108,4 milioni), vale a dire la cifra più alta registrata per un dipinto in Europa. Ad aggiudicarselo è stato un – non meglio identificato – «Hong-Kong-based collector».

È in questo contesto che Les canots amarrés entra di diritto, con tanto di pedigree regale, tra i pezzi forti della stagione di Hong Kong. Fanno il resto la pennellata di derivazione impressionista e puntinista, il bisogno impellente di rispondere alla natura, le increspature tenui dell’acqua, una luce mai intrappolata prima sulla tela. «Questo approccio unico al paesaggio», commentano da Christie’s, «avrebbe finito per definire l’arte di Van Gogh per il resto della sua breve ma leggendaria carriera». Verdetto finale il 26 settembre.

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