YVES KLEIN (1928-1962) Anthropométrie de l’époque bleue, (ANT 124). Courtesy Christie's
Da una caldissima King Street ai luccichii perpetui della Ville Lumière. Torna il format a staffetta di Christie’s – biglietto di sola andata – come da migliore tradizione post pandemia. Tornano le aggiudicazioni stellari, soprattutto, che con l’asta 20th/21st Century: London to Paris ha raggiunto, in un’unica serata, un totale brillante di £ 203,9 milioni. I nomi di punta: Claude Monet, Yves Klein, un poetico René Magritte. Ma anche le grandi protagoniste femminili, a partire da Leonora Carrington che prosegue, imperterrita, la sua scalata sull’Olimpo del mercato.
I top lot della duplice sessione. Primo fra tutti l’iconico Waterloo Bridge, effet de brume di Monet – acquistato oltre 80 anni fa dalla filantropa Arde Bulova (qui i dettagli) – che ha trovato un nuovo proprietario per £ 30 milioni. Doppietta a specchio per il pittore impressionista: Nymphéas, temps gris, in un eccezionale formato verticale, tocca a sua volta, senza sforzo, quota £ 30 milioni. Grande hype per Souvenir de voyage di René Magritte, che conquista la piazza londinese con una vendita da £ 16,090,500 – oltre due volte la stima degli esperti. Yves Klein, Anthropométrie de l’époque bleue, (ANT 124), passa di mano per £ 27,2 milioni. E non delude le aspettative il centenario Pierre Soulages (£ 1,8 milioni), già inarrestabile ad Art Basel, dove un paio di settimane fa faceva scintille nello stand di LGDR.
Una parentesi a parte per Balloon Monkey (Magenta), l’inconfondibile scultura-palloncino ad opera di Jeff Koons. La particolarità? I suoi proventi saranno devoluti ai bambini ucraini. L’aggiudicazione finale: £ 10,1 milioni. E il migliore offerente è già reso noto da una primissima nota stampa: «È una doppia gioia», commenta a caldo Jens Faurschou, «aver avuto la possibilità di acquistare un’opera così fenomenale di una delle voci più importanti dell’arte contemporanea per una collezione eccezionale, e di contribuire agli sforzi umanitari per le vittime della guerra in Ucraina. Celebriamo queste vitali iniziative di beneficenza da parte del mondo dell’arte».
Ancora alcuni highlights. La già citata Leonora Carrington, ovviamente, che dopo il recente traguardo di Garden of Paracelsus per $ 3,3 milioni (Sotheby’s, 17 maggio 2022), fissa un altro risultato dorato con Ferret Race del 1952 («un portale nell’universo intimo ed ermetico della sua immaginazione ossessionante», per usare le parole degli esperti) – venduto per £ 1,3 milioni. Bene anche per Simone Leigh, Leone d’Oro della Biennale 2022, che con Untitled V (Anatomy of Architecture series) strappa un buon £ 724,500. Proseguiamo in bellezza con Anna Weyant, la sua Ingrid With Flowers va per £ 403,200, mentre Basquiat di Rebecca Warren chiude il cerchio con £ 352,800.
Appuntamento a stasera con la risposta della competitor Sotheby’s, presto in scena con una sfilata di British Art – occhi aperti sul ritratto di Bacon! – e poi con la Modern & Contemporary Evening Auction. Per una battaglia a colpi di bid.
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