«Era come un biglietto vincente della lotteria», dichiara al New York Times Richard Wright, presidente dell’omonima casa d’aste americana Wright, dopo la vendita del raro vaso della serie Pennellate realizzato dal noto architetto e designer italiano Carlo Scarpa, per ben $ 107.100.
Straordinaria è la storia che precede il successo di questa battuta d’asta. La signora Jessica Vincent, appassionata di antiquariato fin da bambina, girovagava lo scorso giugno tra le oggettistiche di vario genere, forma e carattere, del negozio dell’usato Goodwill nella sua città, Richmond, in Virginia, quando un colorato vaso dalla forma di una bottiglia, in alto tra gli scaffali, catturò la sua attenzione. Sul retro portava la firma di “M”. Acquistato il vaso per la modica cifra di $ 3,99 e intuendo che non si trattasse di un oggetto qualunque, la signora Vincent iniziò a fare delle ricerche online e a iscriversi a dei gruppi Facebook di appassionati d’arte e antiquariato per dare un’identità al suo ultimo acquisto. Alcuni membri del gruppo le dissero che sembrava trattarsi della mano dell’italiano Scarpa, suggerendole di contattare la Wright Auction House.
Ed ecco come un apparentemente anonimo pezzo d’antiquariato diventa uno degli oggetti più rari proposti dalla casa d’aste americana nell’ultimo decennio. A dicembre è stato presentato come lotto all’interno della sezione Important italian glass, che dal 2012 offre uno sguardo conciso sulle opere dei più importanti designer e fornaci dell’isola di Murano del XX secolo, affiancando tra i molti i disegni di Napoleone Martinuzzi, Fulvio Bianconi, Tomaso Buzzi, Carlo Scarpa e Flavio Poli.
La serie di vasi Pennellate di Carlo Scarpa, degli anni ’40, è composta da pochi esemplari realizzati con una particolare e minuziosa tecnica ottenuta aggiungendo del vetro opaco colorato sull’oggetto, quando ancora tirato in soffiatura, che viene trascinato lungo tutta la sua circonferenza creando un segno che rimanda proprio a quello di una “pennellata”, fino a raggiungere la trasparenza materica desiderata. La serie è stata disegnata per e all’interno della fornace Vanini, a Murano, dove il designer italiano collaborava dal 1932, diventandone poi direttore artistico fino al 1946, lasciando un segno indelebile nella produzione e nella ricerca. Dello stesso esemplare, di forma e colori, se ne conosce solo un altro situato all’interno di una collezione privata.
Presentato all’asta con una stima compresa tra i $ 30.000 e i $ 50.000, l’oggetto di Scarpa è stato acquistato da un collezionista privato, ottenendo un successo di gran lunga maggiore dal previsto, data anche la perfetta condizione del vetro. «Se avesse avuto un graffio, anche piccolo, sarebbe stato probabilmente venduto per meno di 10.000 dollari», dichiara il presidente della casa incassando circa $ 23.600 del totale di vendita. Circa $ 83.500 sono andati invece alla signora Vincent, che ha realizzato un vero colpo di fortuna: «Sapevo di volerlo riportare nel mondo dell’arte», racconta sempre al New York Times dopo averne scoperto la rarità e il valore, «mi sento come se l’avessi salvato dall’oscurità».
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