Lo sguardo al futuro, agli appuntamenti in calendario a fine 2024; e i ricordi ben saldi sui risultati di successo del primo semestre e degli ultimi anni, tra record, riscoperte e lavori che hanno moltiplicato la loro stima. La casa d’aste Blindarte si prepara così alle vendite di novembre: ha iniziato la valutazione di opere, di oggetti, di esemplari singoli e di intere collezioni, lotti che saranno poi esitati nei prossimi appuntamenti. «Le nostre aste», spiegano dalla maison, «si confermano tra i più validi strumenti per vendere con successo opere d’arte e oggetti di valore di diverso genere. La crescita del numero di transazioni come anche il crescente numero di record raggiunti nelle vendite, sono dati che insieme alla riservatezza e all’attenzione verso il cliente fanno della Blindarte uno dei migliori punti di riferimento per le vendite in asta».
Nella prima metà del 2024, Blindarte ha registrato buoni risultati per svariati nomi moderni e contemporanei del mercato internazionale, come Victor Vasarely, Arnulf Rainer, Jan Fabre, Andy Warhol, Thomas Houseago, Julian Schnabel e Arman, nonché per i più rinomati artisti italiani, inclusi Piero Dorazio, Agostino Bonalumi, Giulio Turcato, Giulio Paolini, Mario Schifano, Filippo De Pisis, Enrico Prampolini, Gianni Dova, Alighiero Boetti, Carla Accardi, Valerio Berruti e Bertozzi&Casoni. Ma non mancano numeri importanti per l’arte antica, come Oswald Achenbach, Luca Giordano, Carlo Bonavia, Andrea Vaccaro, Giuseppe Bonito e Domenico Gargiulo.
Andando ancora più indietro, la storia della casa d’aste è costellata di record e traguardi eccezionali. È il caso di Salvo, che ora spopola a livello internazionale (ha fissato, in Asia, il record di 1 milione!), ma proprio la Blindarte, in Italia, nel 2022, realizzava quello che era allora il traguardo maggiore per l’artista, La Valle aggiudicata per € 155.500. Sempre al 2022 risale il record per tipologia raggiunto dalla carta Senza titolo di Jannis Kounellis, passata per € 167.500. Tra i numeri maggiori di sempre, poi, la vendita di Parsons’ Live Plants Ammonia di Robert Rauschenberg, del 1971, battuta a € 630.000, un altro record dell’artista per tipologia di opera.
«Le aste di novembre 2024 si preannunciano estremamente positive», pronosticano da Blindarte, sulla scia di questi precedenti. «Con una forte ripresa del mercato delle opere antiche e una stabilizzazione, con qualche record, come già è successo nel primo semestre del 2024 e nel 2023, per le aste di arte moderna e contemporanea».
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