Dopo il successo di Sotheby’s, anche Christie’s unisce in una sola serata le città di Londra e Parigi, per un viaggio cross-channel tra 133 capolavori che frutta quasi 100 milioni e tiene incollati oltre 190.000 spettatori in tutto il mondo. Boiler House (1993) di Peter Doig è il lotto più alto delle quattro vendite simultanee (13.895.500 sterline), mentre The Life (2018-2019) di Marina Abramović segna un nuovo record dell’artista, aggiudicata per 287.500 sterline.
Il primo appuntamento della serata è dedicato alla collezione del mercante d’arte Paul Haim, che si conclude con una straordinaria white glove sale: le 41 sculture all’incanto, un tempo custodite nel Petite Escalère nei Paesi Baschi, totalizzano 20.589.375 euro, vendendo il 100% per lotto e il 100% per valore. Un ricchissimo ensemble, che Haim e sua moglie accumularono a partire dagli anni sessanta, quando si innamorarono di una piccola fattoria nei pressi di Biarritz e lì iniziarono a collezionare opere degli artisti più importanti del XX secolo, da Alexander Calder a Augustìn Càrdenas, da Auguste Rodin a Niki de Saint-Phalle. La Caresse d’un oiseau di Joan Miró è il top lot della sezione, che trova un acquirente per 4.700.000 euro, seguito da Gouvernails rouges di Alexander Calder (2.120.000 euro) e Mural G-336 di Eduardo Chillida (1,664,000 euro).
Siamo ancora a Parigi. A guidare il secondo evento della serata è l’auctioneer Cécile Verdier, che annuncia ad uno ad uno i 31 lotti dell’incanto. Il totale? 18.937.000 euro (un po’ sotto le aspettative, a dire il vero, con ben 6 invenduti). Peinture 162 x 130 cm, 9 giugno 1961 di Pierre Soulages raggiunge la cifra più alta, con 5.392.500 euro. «È un’emozionante riscoperta», dichiara Paul Nyzam di Christie’s, «è tutto ciò che un collezionista vorrebbe trovare in un Pierre Soulages». Buoni risultati anche per l’opera 31.07.68 di Zao Wou-Ki (2,060,000 euro), per Portugaise au potiron di Robert Delaunay (1.340.000 euro) e Liegendes Mädchen mit roter Bluse di Egon Schiele (644.000 euro).
Da Parigi si vola a Londra, dove il Ritratto di Sir David Webster (1971) di David Hockney, da Christie’s, non delude le aspettative: offerto in vendita dalla Royal Opera House di Londra, è stato battuto dall’auctioneer Jussi Pylkkänen per 12.865.000 sterline. Nuovo record, poi, per Daniel Richter con Tarifa (2001), aggiudicata per 1.162.500 sterline, mentre Fidelity (2010) di Titus Kaphar realizza 250.000 sterline. Come già anticipato in apertura, Marina Abramović taglia il traguardo con The Life, presentata per la prima volta alle Serpentine Galleries di Londra nel febbraio 2019 e acquisito dalla Fondazione Faurschou per 287.500 sterline; è un nuovo record d’asta per l’artista.
Arlene Blankers conduce l’ultimo, appassionante appuntamento della serata, l’attesissimo Thinking Italian Art and Design, che coincide con il ventesimo anniversario della prima vendita italiana di Christie’s.«Dai pionieri futuristi al classicismo di Novecento e alle sperimentazioni ottimistiche del dopoguerra fino all’Arte Povera», annunciava la casa d’aste a pochi giorni dall’evento,«l’incanto celebrerà la diversità di questa straordinaria epoca, rivelando l’eclettismo, il rigore e la creatività che unisce il design italiano alle più ampie avanguardie artistiche». E così Celant (1967) di Alighiero Boetti conquista subito l’attenzione della sala ed è battuto per 450.000 sterline, nove volte la sua stima più alta. Anche il suo arazzo ricamato a mano del 1984 riscuote il successo del pubblico (1.702.500 sterline), così come Un po’ lavorato (1959) di Mimmo Rotella, che passa di mano per 137,500 sterline, e uno splendido lampadario di Gio Ponti, che supera la stima alta di 40,000 e vola a 106,250 sterline.
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