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Milano, via San Marco 22, a pochi passi da via della Moscova. Cambi Casa d’Aste va in scena con 343 lotti di Arte Moderna e Contemporanea, dritti e diretti fino alla battitura del 15 dicembre. Una sfilata di nomi altisonanti che spaziano da Giorgio De Chirico a Carol Rama, incluse le esplosioni compassate di Georges Mathieu, i paesaggi materici di Ennio Morlotti, i cavalli e i cavalieri di Marino Marini. Il top lot assoluto: l’Homme à la tranche de pastèque, gouache su carta di Pablo Picasso del 1967: «Un uomo seduto a gambe incrociate sta divorando con gusto una fetta di anguria», spiega Michela Scotti, specialista del dipartimento – sottolineando subito la distanza rispetto a un altro tema iconico dell’artista-minotauro, quello della povertà. «É un monito a cogliere l’attimo, momento per momento». La stima? Una cifra compresa tra € 250.000 e 350.000.
C’è un insolito Giorgio De Chirico tra i protagonisti della vendita, la sua Femme avec une sigarette, rideau et fruits del 1936-37 sporge a metà da una tenda, quasi una colonna scanalata. È appartenuta a Pierre Claude de Brunhoff, l’allora caporedattore di Vogue France, lo ricorda un’iscrizione sul retro. La stima: € 40.000-60.000. C’è Bestemmie e megafoni di Fortunato Depero, quei corpi robotici dell’artista che Margherita Sarfatti, nel 1925, descriveva come «il migliore fra loro [i futuristi, ndr]… per il buon umore e l’umorismo, rarissimi fra noi della pittura e in tutte le arti». Stima: € 25.000-35.000. E c’è ancora Agostino Bonalumi, tra estroflessioni, ombre e luce: l’esemplare Bianco, della prima metà degli anni ’60, potrebbe raggiungere € 90.000; Rosso, dello stesso periodo, riporta un pronostico di € 60.000-80.000.
«Abbiamo selezionato opere per tutte le tasche», racconta l’esperta Scotti nel corso della nostra visita. A partire dai collage di Enrico Baj, qui incredibilmente accessibili – da un Animale sulla montagna (€ 3000-4000) a La donna del generale (€ 30.000-40.000). O ancora un carboncino Senza titolo di Renato Guttuso, un nudo valutato € 2000-3000, mentre un bell’acquerello di Paul Jenkins va all’incanto per € 4000-6000. Non mancano gli esponenti del Futurismo, occhi puntati fin dall’ingresso su un raro olio di Nicolaj Diulgheroff (stima: € 18.000-22.000) e su una aeropittura di Ivanhoe Gambini (stima: € 16.000-18.000). Si vola verso il presente con Fabio Viale, il suo Nodo del 2007, in marmo, è in catalogo per € 10.000-15.000. Qualche opera che ha già catturato l’attenzione dei collezionisti? «Senza dubbio il lavoro di Robert Combas, un Senza titolo del 1986», rivelano dalla maison, già a poche ore dall’apertura della preview.
Proseguiamo. Viaggio attraverso l’arte moderna e contemporanea, con una predilezione spiccata per la ricerca italiana. E così una grande tela di Alfredo Chighine, con quei blocchi di colore come zolle di terra, è presentata con una stima di € 25.000-35.000. L’immancabile Alighiero Boetti, che all’asta fa scintille da una parte all’altra del globo, lo ritroviamo al lotto 102, il suo Calendario del 1980 – collage e tecnica mista – vale € 10.000-15.000. Un autoritratto di Achille Funi (stima: € 12.000-15.000), un nudo di Piero Marussig (stima: € 12.000-15.000). Per finire, una ceramica emblematica di Leoncillo, Piede di tavolo con Medusa, del 1946 (stima: € 30.000-50.000). Scrive il Professor Enrico Mascelloni: «Una materia impacificata veicolata da forme dinamiche, qui straordinariamente bilanciata. Non a caso Roberto Longhi reputava questi lavori tra gli esiti più potenti dell’epoca e “tra i pochi fatti nuovi della scultura italiana”».
Appuntamento a giovedì 15 dicembre, ore 15, con l’esito finale.