«Un collezionista saggio compra sempre al di là di ciò che è convenzionale». Lo scriveva l’illustratore Pierre Le-Tan (1950-2019), celebre, tra le altre, per quelle cover del The New Yorker con cui si fece un nome fin da giovanissimo. Un eclettico, un creativo, un artista, ma anche un’anima sensibile e delicata, come i disegni che ha realizzato per oltre 45 anni. È lui il protagonista dell’incanto annunciato da Sotheby’s per il prossimo 16 marzo, a Parigi: una sfilata di oggetti fuori dal comune, di ricordi, di sogni, testimoni silenziosi di una personalità che orchestrava anche dialoghi impossibili. E non solo, perché dal 9 al 17 marzo – parallelamente all’evento dal vivo – la maison organizzerà un’altra asta, online, per dare ancora spazio all’estro di un collezionista straordinario.
Pierre Le-Tan era figlio dell’arte. Con suo padre, il pittore vietnamita Le Phô, amava visitare musei, gallerie, negozi di antiquariato; imparò ben presto ad affinare il suo sguardo, a trattenere soltanto i dettagli che restituivano emozioni, e così si circondò degli oggetti più stravaganti, insoliti, vivi. «La collezione che conosco meglio e di cui mi è più difficile parlare è ovviamente la mia», scriveva nel 2013 su Quelques collectionneurs. «È inafferrabile. Ho posseduto, direi, migliaia di oggetti. Anche se oggi la maggior parte di essi sono solo souvenir, continuo a cercarli, a trovarli, ad acquistarli. L’acquisizione stessa è, per qualche misteriosa ragione, l’atto più importante, come quello di un giocatore che lancia il dado. L’idea della speculazione non mi è mai passata per la mente, né quella della “decorazione”. Per me, il collezionismo è indispensabile e perfettamente inutile».
Ed eccoli allora gli oggetti di Pierre Le-Tan. Ci sono le scarpe a forma di piede disegnate da Pierre Cardin (stima: 800-1200 euro), un gufo di Picasso, una quarantina di disegni, il ritratto realizzato dall’amico David Hockney (stima: 30.000-50.000 euro). C’è un mondo intero all’asta da Sotheby’s, personalissimo, bizzarro, straordinariamente eccentrico e delicato insieme; lo stesso microcosmo che – nel 2018 – era stato ricreato dalla Tristan Hoare Gallery di Londra nella mostra The Collection of Monsieur X e di cui Sotheby’s, già nel 1995, aveva svelato la stravaganza con una vendita di Arte Surrealista e Neo-Romantica. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti. E per tutte le collezioni, “indispensabili e inutili”.
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