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Bonhams, tra le case d’aste leader nell’arte cinese, è stata incaricata dal Metropolitan Museum of Art di New York di vendere, per suo conto, un’importante selezione di ceramiche cinesi proveniente dalla collezione permanente del museo. Si tratta di un sistema di vendita chiamato deaccessioning organizzato annualmente dal Met a seguito di un’attenta e minuziosa revisione di oggetti simili o duplicati. Una modalità per ampliare, attraverso il ricavato di queste vendite, la propria collezione con l’acquisto di ulteriori ed eccezionali opere d’arte. Già nel 2021, in piena pandemia, su exibart, avevamo indagato questo fenomeno (tipicamente americano) attraverso una serie di interviste ai principali direttori museali: «La vendita delle collezioni museali, opportunità o minaccia?», chiedevamo. Una domanda che nel 2024 resta ancora attuale.
L’asta prende il titolo di Passion and Philanthropy: Chinese Art from The Metropolitan Museum of Art e avrà luogo nella sede newyorkese di Bonhams il 18 marzo, durante l’Asia Week di New York. «Negli ultimi anni, Bonhams si è affermata come leader mondiale nell’arte cinese e ha avuto un successo clamoroso, portando all’asta alcune delle collezioni più notevoli formate nel corso del XX secolo. Non vediamo l’ora che questa collezione del Metropolitan Museum of Art trovi lo stesso successo», ha dichiarato Dessa Goddard, VP e Head of Asian Art degli Stati Uniti.
Il catalogo si compone di 174 lotti unici nella loro raffinatezza e provenienza, tutti offerti senza riserva. Un’occasione per celebrare la profonda passione e la grande filantropia di coloro che hanno lasciato in eredità gli oggetti al Met, attraverso materiali provenienti da 24 illustri figure della Gilded Age come John D. Rockefeller Jr. (1874-1960), Samuel Putnam Avery (1822-1904), William Rhinelander Stewart (1852-1929) e Samuel T. Peters (1854-1921). «Questa selezione storica venduta dal Met […] offre ai collezionisti di tutto il mondo un’opportunità eccezionale di aggiungere un pezzo di superba storia del collezionismo alla propria collezione», commenta Asaph Hyman, Global Head, Chinese Ceramics & Works of Art di Bonhams.
Gli highlights di Bonhams, tra perle di giada e ceramiche Qing
Con oltre 35.000 oggetti e 5000 anni di storia, la collezione di arte asiatica del Met è una delle più grandi e complete al mondo, e l’imminente vendita è sicuramente un’occasione unica per acquisire opere direttamente dal museo, dalla provenienza impeccabile. I punti salienti della vendita includono 82 delle 1300 porcellane cinesi e giapponesi con cui il mercante d’arte Samuel Putnam Avery, uno dei fondatori e fiduciari a vita del Met, contribuì nel 1879 alla permanente del museo, tra cui spicca un enorme vaso smaltato verde lime con manici di drago del periodo Qianlong/Jiaqing, stimato tra $ 80.000 e $ 120.000; una serie di 26 perle di giada della dinastia Qing stimate trai i $ 25.000 e i $ 35.000, provenienti dalla collezione di oltre 350 sculture in giada del magnate del carbone e collezionista Samuel T. Peters, offerti al Met in tre occasioni tra il 1911 e il 1916; due grandi vasi acquistati dal magnate delle locomotive Jacob S. Rogers, uno col coperchio a balaustra blu e bianco e l’altro dalla forma ovoidale dal coperchio a cupola, stimati rispettivamente per $ 20.000-25.000 e $ 10.000-15.000; un masso di giada verde pallido e ruggine del XVII-XVIII secolo, proveniente dalla collezione di Florence e Herbert Iving, stimato tra $ 8000 e $ 12.000; insieme a un insolito piatto di tipologia famille verte con stima $ 6000-8000, e un grande piatto di “pavone” blu e bianco stimato tra $ 4000 e 6000, entrambi acquistati dal Met da Samuel Avery nel 1879.