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Il 14 maggio andrà in asta da Christie’s un’opera d’arte di Emily Ratajkowski. L’opera ritrae la modella nella sua casa di New York, al cospetto del suo stesso ritratto, che non è altro che un’opera di Richard Prince, il quale, a sua volta, aveva usato un’immagine della modella ma senza chiederne il permesso, presa da un servizio sulla rivista Sports Illustrated Swimsuit. La vicenda era stata affrontata dalla stessa Ratajkowski in un approfondito e interessante articolo, Buying Myself Back, in cui la modella racconta sua esperienza nei riguardi del trattamento della sua immagine. Qui potete trovare il racconto della modella, direttamente sul podcast di The Cut. Nell’articolo si parla anche di uno degli Instagram Portrait inserito in “New Portraits”, una personale di Prince alla Gagosian Gallery.
In a step toward my ongoing effort to reclaim and control my image, I’m thrilled to announce my first conceptual artwork to ever come to market, an NFT entitled Buying Myself Back: A Model for Redistribution.
— Emily Ratajkowski (@emrata) April 23, 2021
In questo tweet, Emily Ratajkowski annuncia il debutto della sua prima opera d’arte concettuale, Buying Myself Back: A Model for Redistribution, “Ricomprarmi: un modello di redistribuzione”.
Chi è Richard Prince?
Richard Prince è un’artista concettuale che, nel corso degli anni, ha inanellato una serie di cause legali per copyright infringment. Gran parte della sua attività artistica, infatti, fa leva sull’appropriazione di materiale altrui. Opere come la serie Cowboys, ma anche la copia fotografica delle pubblicità Marlboro, sono tra le più conosciute del percorso di Prince e sono riuscite a renderlo sicuramente un personaggio grande successo, per quanto controverso, proprio per la consapevolezza con la quale affronta il tema del plagio. È proprio lui infatti che scrive così sul suo blog, ormai qualche anno fa: «Ho chiesto a mia figlia di Tumblr. Sono foto tue quelle che pubblichi? Dove le trovi? Hai dovuto chiedere il permesso?».
Così, l’iPhone di Richard Prince diventa il suo studio: prima mette da parte la ricerca su Tumblr e poi, iscrivendosi a Instagram, trova proprio quello che sta cercando. Nel 2014 nasce così la celeberrima esposizione “New Portraits” alla Gagosian Gallery, prima a New York poi a Londra.
La ricerca recente di Prince fa i conti con il variegato mondo dell’internet e di conseguenza con l’appropriazione e la ricontestualizzazione che, di fatto, sono parte integrante di questo ecosistema vastissimo. Trasformare e riproporre il materiale di altri artisti: questo il modus di Prince e la sua firma stilistica “personale”, nonostante i molti problemi dal punto di vista legale.
Cosa significa questa vendita?
Molti artisti stanno sperimentando il sistema delle blockchain e degli NFT ma, nonostante i record altisonanti e le dichiarazioni di alcuni artisti di primo piano, come Urs Fischer e Damien Hirst, la loro portata è ancora tutta da scoprire. Emily Ratajkowski, da parte sua, ha compiuto questo passo per continuare un processo già iniziato con Buying Myself Back su The Cut, ovvero democratizzare e umanizzare il mercato dell’arte, superando le barriere di genere: «Gli NFT hanno il potenziale per consentire alle donne un controllo sulla loro immagine e la capacità di ricevere un giusto compenso per l’utilizzo e distribuzione», ha spiegato la modella.
Nel caso specifico, lo scopo è anche ottenere un risarcimento economico e morale proprio a partire dall’utilizzo non autorizzato della sua immagine, messo in pratica da Richard Prince, la cui opera fu messa in vendita da Gagosian e acquistata dalla stessa Ratajkowski, per circa 81mila dollari. E adesso, a quanto arriverà il prezzo dell’opera NFT? Qui potete seguire l’andamento dell’asta e, magari, piazzare la vostra offerta.
[…] see another case: the model and actress Emily Ratajkowski sold a NFTa few months ago that represents a composite image, showing a photograph of herself in front of a […]