Il Grand Palais di Parigi ospita l’edizione 2024 di FAB Paris, l’attesissimo salone d’arte internazionale che ha aperto il 22 e proseguirà fino al 27 novembre. L’evento, frutto della fusione tra Fine Arts Paris e la storica Biennale des Antiquaires, è arrivato alla sua terza edizione e si è già imposto come uno degli appuntamenti parigini più interessanti dedicati all’arte (qui le nostre anticipazioni).
FAB Paris accoglie più di cento gallerie, offrendo ai visitatori un percorso straordinario che spazia nell’arte di tutti i tempi, restituendo un’esperienza immersiva in un autentico museo temporaneo. Diretto da Hélène Mouradian, il salone FAB Paris accoglie espositori rinomati, che propongono opere di maestri indiscussi, rappresentando un viaggio nella storia dell’arte tra tradizione e innovazione, come ad esempio la galleria Applicat-Prazan, Didier Aaron & Cie o la Galerie de la Béraudière che propone inoltre La Chauve-Souris (1946), un magnifico bronzo di Richier Germaine (1902 -1959). Mobili di architetti, alta e raffinata gioielleria, dipinti rari, disegni, sculture, fotografie inedite, libri e documenti storici. Tra le proposte più affascinanti anche ricostruzioni di ambienti, come l’appartamento del pittore Henri Martin (1860-1943), con mobili e dipinti, presentato dalla galleria Alexis Pentcheff. Sono molte le gallerie che accolgono le arti occidentali, mentre alcune sono dedicate all’arte asiatica, vedi un focus imperdibile di rari oggetti d’arte himalayani presso la Tenzing Asian Art di San Francisco.
Insomma, si va dall’antichità passando per l’Art Déco fino all’arte contemporanea marcata da magnifiche tele di Pierre Soulages. L’Italia gioca un ruolo di primo piano in questa edizione, con gallerie che portano lavori di gran valore. In particolare, la Laocoon Gallery presenta un vero gioiello dell’arte barocca italiana, ossia Le Quattro Stagioni Santacroce (1640-1645) di Francesco Albani (1578-1660). Queste quattro opere, vendute per due milioni di euro, rappresentano l’ultimo ciclo completo delle stagioni ancora in mani private. Marco Fabio Apolloni, della Laocoon Gallery, sottolinea l’importanza di questa esposizione: «Questo ciclo di Albani è un capolavoro raro e prezioso. Si tratta dell’ultimo esemplare rimasto in una collezione privata, un’opera che rivaleggia per qualità e bellezza con quella conservata alla Galleria Borghese. Francesco Albani, allievo di Guido Reni, ha saputo sviluppare uno stile raffinato e piacevole, ricco di simbolismo e delicatezza. Nei dipinti troviamo anche la raffigurazione di Venere addormentata, circondata da amorini che colgono fiori, creando una scena che evoca i giardini d’amore tipici dell’iconografia medievale». L’opera non solo celebra la maestria pittorica di Albani ma offre anche uno sguardo intimo e personale sulla vita dell’artista, che spesso ritraeva le sue bellissime figlie.
Un’altra presenza interessante è quella della rinomata galleria A Lighthouse called Kanata che offre al pubblico uno sguardo sulla raffinata estetica nipponica. Tra le opere più ammirate c’è Ku-177 (Essence Libre-177), una straordinaria creazione in vetro di Niyoko Ikuta. Quest’opera, con la sua delicata trasparenza e la complessità delle forme, simboleggia l’armonia tra forza e fragilità, unendo tradizione e modernità in un dialogo costante tra materia e spirito. Autographes des siècles & Librairie Benoît Forgeot presenta diverse chicche, come una foto di Serge Gainsbourg (Parigi, febbraio 1962) scattata da Nicolas Treatt. Questo cliché leggendario, venduto a 3500 euro (edizione di 10 esemplari numerati, timbrati e firmati), è stato utilizzato per la copertina dell’album Confidentiel. Scoperta recentemente negli archivi di famiglia, questa foto non è mai stata rivelata.
In occasione dell’edizione 2024 di FAB Paris, sono presentati una cinquantina di oggetti provenienti dalla Villa Ephrussi de Rothschild. Qui possiamo trovare pezzi rari della collezione come una Cassettiera a due antein vernice europea (intorno al 1765) di Joseph Baumhauer, ma anche una bella selezione di porcellane di Vincennes, Sèvres o di Sassonia, in una scenografia ideata da Jacques Garcia. Il più grande museo in Francia è l’invitato di questa edizione. Di che si tratta? Sotto questo nome, da più di cento anni, agisce la fondazione La Sauvegarde de l’Art Français, condotta dal 2013 da studenti di tutto il Paese che operano per preservare e promuovere le ricchezze artistiche e patrimoniali dei comuni francesi.
Infine, FAB Paris celebra sei giovani gallerie emergenti nel mondo dell’arte, presentandole in uno spazio ideato da Victor Bonnivard, noto decoratore specializzato nel patrimonio del XIX secolo. Ogni partecipante espone opere creando un dialogo tra tradizione e contemporaneità, come la giovane gallerista Giulia de Jonckheere che qui ha portato un mobile pensile di Clotilde Ancarani, artista belga da lei rappresentata, e un tavolo di Ado Chale, famoso designer belga. FAB Paris non è solo un salone, infatti propone anche eventi collaterali, come conferenze, concerti e visite guidate esclusive. La collaborazione con istituzioni prestigiose come il Petit Palais e il Musée Yves Saint Laurent dà al pubblico l’opportunità di scoprire collezioni straordinarie e approfondire temi legati al mondo dell’arte.
Fin dall’apertura, il salone ha accolto rinomati collezionisti, critici d’arte e appassionati, confermandosi come un evento dinamico, coinvolgente e imprescindibile, dove ogni opera racconta una storia e ogni spazio svela un nuovo orizzonte.
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