-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Maggio, si apre, puntuale, la stagione delle grandi aste newyorkesi. Ed ecco l’offerta di Bonhams, la casa d’aste che lo scorso anno, per la prima volta nella sua storia, ha chiuso le danze con un totale monstre di $ 1 miliardo. C’è la giovane Jadé Fadojutimi (classe 1993) tra gli highlights della Post-War & Contemporary Art del prossimo 18 maggio, è in catalogo con un’intensa A Declaration of War. Un bell’equilibrio tra energia, dettagli, linee e passaggi più ragionati, sempre tutti stratificati, in un riverbero di pennellate dal cremisi al blu zaffiro. Un’artista di nemmeno 30 anni che già vanta personali all’Institute of Contemporary Art di Miami (2021) e all’Hepworth Wakefield (2022), ma anche dipinti sparpagliati tra istituzioni come il Baltimore Museum of Art di Baltimora, il Metropolitan Museum of Art di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Tate Collection di Londra. Solo per rendere l’idea. «Quando ci si trova di fronte a A Declaration of War», dicono da Bonhams, «è difficile non sentire il dipinto che avanza sempre di più, invadendo il campo visivo con ogni strisciata e colpo di pennello e di dita che rendono le linee come una scivolata setosa». La stima: $ 500.000-700.
Non solo. Scopriamo Cantilever di Alexander Calder tra gli assi nella manica della casa d’aste, un elegante mobile – come da definizione originale di Duchamp – che fluttua sfidando i limiti della propria esistenza, sospeso e libero, sempre leggero, potenzialmente infinito nello spazio che va ad occupare. Stima: $ 1.5-2.5 milioni. E poi ancora Three Candied Apples di Wayne Thiebaud, che da ragazzo lavorò in una panetteria, circondato da delizie dolciarie, e poi da quelle glasse a tinte pastello, da quel mondo idilliaco americano rimase ossessionato per una vita intera. «Le ombre blu intenso e i bastoncini cristallini conferiscono alle mele una qualità tattile, sembra quasi di poterle strappare dalla tela, di poterle mangiare», spiegano dalla maison, conferendo a ognuno dei frutti traslucidi, perfetti, una «qualità quasi gemmologica». La valutazione pre-asta, qui, è di $800.000 – $ 1.2 milioni.
Ultimi pit-stop della nostra rassegna a zig zag: riflettori puntati su Robert Rauschenberg e un’opera serigrafica di grandi dimensioni – acquistata direttamente dall’artista e da allora custodita da Trisha Brown, coreografa americana e sua collaboratrice di lunga data. La previsione degli esperti, stavolta: $ 100.000-150.000. Non poteva mancare Alex Katz nella lista delle opere battute nella Grande Mela, a poco tempo dalla magnifica retrospettiva dedicata alla sua carriera al Guggenheim di New York. Si intitola Sarah e Andy, è datato 1965. A tratti un fermo immagine strappato a una conversazione intima, a tratti la certezza di due soggetti immersi tra le chiome brillanti di Central Park. «È un dipinto ricco di narrazione e di personalità», rivela il catalogo della casa d’aste. «In così poche pennellate, Katz dà vita e movimento ai suoi soggetti». Valutazione pre-asta: $ 300.000-500.000. Appuntamento a metà maggio, per l’esito finale.