Torna Fair Warning, la rassegna settimanale di exibart dedicata ai lotti più o meno sensazionali, più o meno stravaganti, in vendita nelle case d’asta fuori dai confini. A partire dalle super vendite delle majors registrate a Londra negli ultimi giorni, tra visioni oniriche surrealiste e maestri altisonanti dell’arte moderna e contemporanea. Cominciamo.
– Prima tappa, i surrealisti di Christie’s Londra. Sfilano uno dopo l’altro i lotti dell’incanto The Art of the Surreal: le stregonerie su tela di Leonora Carrington (Quería ser pájaro, £ 882.000), la fascinazione per l’occulto di Remedios Varo (Retrato del Doctor Ignacio Chàvez, £ 3.9 milioni), le morfologie psicologiche di Wolfang Paalen (Taches solaires, £ 756.000), i lavori eccentrici di René Magritte (capitanati da Le retour, £ 6.1 milioni). Dai riverberi della Biennale di Venezia di Cecilia Alemani alle grandi fiere, dritti e diretti sotto il martello delle aste internazionali. Trovate tutti i dettagli qui.
– Sotheby’s, è record (annunciato) tra i bagliori di King’s Street. Neanche un mese fa, gli esperti della casa d’aste lo definivano come «uno dei più importanti dipinti di Wassily Kandinsky mai giunti sul mercato». Mercoledì sera, sotto il cielo denso di aste di Londra, la tela Murnau mit Kirche II ha fissato un nuovo traguardo per il pittore astratto, ben £ 37.2 milioni. In ottima compagnia nel corso della Modern & Contemporary Evening Sale con un Edvard Munch da 4 metri (£ 16.9 milioni), Fillette au bateau, Maya di Picasso (£ 18 milioni), che appartenne peraltro a Gianni Versace, e con un nuovo record per Robert Delaunay (£ 7.2 milioni). Ve ne parlavamo qui, poco dopo la performance milionaria.
– Appuntamento numero tre con gli incanti di Londra, c’è Phillips a chiudere le performance delle majors internazionali. Il re della serata di giovedì: senz’altro il [no title] di Willem de Kooning, una grande tela astratta del 1984 che celebra il ritorno dell’artista alla pittura dopo un periodo di cattiva salute. Uno sguardo pacifico, contemplativo, senz’altro maturo, a una vita ben vissuta. Prezzo finale: £ 6 milioni. Bene anche per Cecily Brown, la sua Skulldiver II polverizza tutte le stime e approda sicura a quota £ 2,2 milioni – ottimo tempismo, tra l’altro,in vista della mostra al Metropolitan Museum of Art. Non solo. È world auction record per la scozzese Caroline Walker, Threshold del 2014 chiude la partita a suoni di turchese, di verde foresta, di ostentate simmetrie. Il verdetto finale: £ 927,100.
– Si cambia rotta, Parigi. Sfilano all’asta tra i bagliori della Ville Lumière gli – altrettanto accecanti – arredamenti dell’Hotel Bauer di Venezia. Dalla monumentale coppia di dipinti nel Salone delle Feste attribuiti a Claudio Francesco Beaumont (stima: € 40.000-80.000) fino a prezzi ben più accessibili, come i tavolini in specchio riflettente degli anni ’80 (stima: € 80-100) e le scritte luminose che indicano «reception» e «consierge» (stima: € 25-50 l’una). Una sfilata di 4000 lotti che passerà sotto il martello di Artcurial dal 24 al 29 aprile, ma che è già visibile in anteprima a Milano, proprio in questi giorni, nella sede di Corso Venezia 22. Date un’occhiata qui.
– Ancora Parigi, ma lo sguardo è fisso altrove. È in corso da Christie’s (online fino all’8 marzo) la prima asta di arti africane e oceaniche del 2023. Una selezione di quasi 100 lotti che «sottolineano la creatività degli artisti dell’Africa e dell’Oceania, così come l’eredità tradizionale ed estetica delle generazioni passate». I prezzi? Compresi tra € 300 ed € 60.000. Come la scimmia baulè attribuita al “maestro della double auricule”, ha già raggiunto quota € 18.000. O ancora la statua di Malagan, dall’Arcipelago di Bismarck, in Papua Nuova Guinea, stimato fino a € 30.000. Un viaggio nel viaggio, a partire dalla sede parisienne in Avenue Matignon.
– Giappone, la terra del sol levante. Ma sotto il cielo della Svezia, stavolta. Va all’asta da Bukowskis (parte del network di Bonhams, da cui è stata acquisita nel 2022) la vendita dedicata a xilografie, bronzi, porcellane, kimoni e altri tesori orientali. Tutti provenienti da collezioni svedesi, s’intende. Due pezzi per tutti: una brocca del XIX secolo con beccuccio a forma di uccello fenice e l’ansa a mo’ di drago, offerta per SEK 7000; e poi un vassoio rettangolare con bordo alto, decoro in nero e in oro con intarsio di madreperla, la stima parte da SEK 7000.
– Una selezione di 43 oggetti provenienti dal film Everything Everywhere All at Once (candidato a ben 11 Premi Oscar) è stata messa all’asta a New York, online, dallo studio cinematografico indipendente A24. I risultati più clamorosi, registrati giovedì: $ 60.000 per un trofeo «auditor del mese», apparso in una scena, su una scrivania; $ 11.000 per il camper per la consegna della biancheria della famiglia protagonista (attualmente non a norma per andare in strada, occorre specificarlo); e poi $ 90.000 per un pupazzo di procione soprannominato Raccacoonie, top lot indiscusso della sessione. Niente male per un film che, dalla sua uscita recente, ha già incassato più di $ 100 milioni in tutto il mondo. I proventi della vendita: destinati alla beneficenza.
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