Yayoi Kusama, Pumpkin, 1995. Courtesy of Phillips
Torna Fair Warning, la rassegna settimanale di exibart dedicata ai lotti più o meno sensazionali, più o meno stravaganti, in vendita nelle case d’asta fuori dai confini. Proprio mentre Artprice pubblica il suo report sul mercato dell’arte 2022, con un turnover globale di $ 16.5 milioni: il quarto miglior totale annuo della storia, ben sei capolavori che, all’asta, hanno superato l’anno scorso la soglia dorata di 100 milioni. Ma è già storia vecchia, nel ritmo frenetico dell’art system. Sguardo fisso sul presente, cominciamo.
– Si parte dalla Grande Mela, Christie’s presenta Deep Impact, l’ormai iconico appuntamento online (dal 14 al 28 marzo) dedicato agli oggetti spaziali. Letteralmente. Come NWA 12691- The Lunar Necklace, una collana formata da 48 perle, ognuna dal peso di circa 3,66 carati e sapientemente modellata da un meteorite lunare (stima: $ 140.000 – 200.000). Ma anche il più grande meteorite proveniente dall’asteroide Vesta che sia mai stato messo all’asta (stima: $ 300.000-500.000), e ancora un esemplare proveniente da Giove e Marte che – dicono gli esperti – «evoca l’emoji di stupore e una risposta appropriata a questa vendita». Il target della vendita: piuttosto eterogeneo, le stime vanno da $ 700 a $ 500.000.
– Buoni risultati, in New Bond Street, per la Post-War & Contemporary Art Evening Sale di Bonhams. Il verdetto finale di giovedì: £ 3.2 milioni, con l’81% venduto per lotto e il 99% per valore, nomi che spaziavano da Frank Auerbach a Caroline Walker. E un protagonista d’eccezione: Yvonne with Flowers di Alex Katz che, al suo debutto sul mercato secondario, ha polverizzato tutte le stime fino a quota £ 756.300. «Rappresentava molti dei più elementi riconoscibili impiegati delle sue opere distintive», commenta il capo Dipartimento Leonie Grainger. «Data la recente retrospettiva che ne abbraccia la carriera al Guggenheim Museum, a New York, non c’è da meravigliarsi che abbia affascinato i collezionisti». Il suo record all’incanto: 3.3 milioni, da Phillips, nel 2019.
– Tempo di sogni allucinati sulle sponde della Senna, hanno sfilato uno dopo l’altro, mercoledì, da Sotheby’s, le visioni oniriche di Surrealism and Its Legacy (ve ne parlavamo qui). I lotti più attesi: La Leçon de Musique di Magritte, ispirato all’opera omonima di Vermeer (€ 3 milioni), e poi a seguire Novia di Picabia (€ 2.2 milioni), Eye With Fluid di Ed Ruscha (€ 1.7 milioni), Les Jeux Nouveaux di Tanguy (€ 1.4 milioni). Il totale, al di sotto della stima bassa: € 16.98 milioni (su un pronostico di almeno € 19.8 milioni), il tasso di vendita del 73.9%. Un anno fa, lo stesso format parisienne, chiudeva la partita a quota € 32.9 milioni.
– Ancora Parigi, spazio ai Non-Fungible Token tra i bagliori eleganti della Ville Lumière. Sotheby’s presenta Natively Digital: Oddly Satisfying, la vendita dedicata all’animazione 3D e ai maestri del settore. Qualche nome: di sicuro Falling face di Andreas Wannerstedt, con il suo effetto ipnotico, rassicurante, la palette di colori armonizzanti, le interazioni esatte tra forme e spazio (stima: € 5000-7000). E poi ancora Euphoria di Ryan Koopmans, del 2023, capace di far rivivere uno spazio abbandonato, riportandolo alla vita, al suo antico splendore (stima: € 25.000-35.000). L’appuntamento è – ovviamente – online, fino al 24 marzo.
– Inaugura oggi, 18 marzo, la nuova super sede di Phillips a Hong Kong. Ha trovato casa negli spazi imponenti della WKCDA Tower, nel distretto culturale di West Kowloon, con l’obiettivo di «approfondire ulteriormente l’attività nella regione» (per usare le parole del CEO Stephen Brooks). Seguita a ruota da Sotheby’s e Christie’s, peraltro, le competitor dal fatturato multimiliardario che scalpitano ai cancelli della città con i loro – altrettanto ambiziosi – piani di conquista orientali. Il primo incanto? A breve, si parte il 30 marzo con il meglio dell’arte contemporanea e del XX secolo. Inclusa un’iconica Pumpkin di Yayoi Kusama da HK$ 40-50 milioni / US$ 5.1-6.4 milioni. Tutti i dettagli qui.
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