Torna Fair Warning, la rassegna settimanale di exibart dedicata ai lotti più o meno sensazionali, più o meno stravaganti, nelle case d’asta fuori dai confini. Si parte come sempre da New York – secondo l’ultimo report di Deloitte Private, «la capitale indiscussa del mercato dell’arte internazionale». A pochi giorni, tra l’altro, dall’attesissimo gong di inizio dalle super aste di arte moderna e contemporanea, pronte a sconvolgere ancora una volta le classifiche globali. Poi a ruota Dallas, Londra, Parigi, epilogo ormai tradizionale a Hong Kong. Cominciamo.
– Ed eccoci, New York. C’è una moneta rarissima, in pietra, del diametro di 66 cm, tra le fila dell’incanto African & Oceanic Art di Bonhams. Proviene dalle isole Yap, in Micronesia, era conservata nella collezione personale del dottor John Henry Felix – ex direttore della Croce Rossa hawaiana – e gli era stata donata dal governo di Yap per ringraziarlo per oltre 30 anni di onorati servizi. Giovedì 27 aprile, la notizia: il disco monetario ha raggiunto un record mondiale quando è stata venduta per $ 73.400. «Queste grandi ruote di pietra venivano trasportate su zattere attaccate a canoe a bilanciere», spiegano dalla maison. «Molti abitanti delle isole Yap sono rimasti uccisi durante il trasporto, il che rende queste ruote ancora più rare». Decisamente uno degli oggetti più insoliti passati sotto il martello nei primi mesi del 2023.
– Una carta Pokemon datata 1997 è stata aggiudicata a Dallas, da Heritage Auctions, per la modica cifra di $ 300.000. Una Pokémon Trophy Pikachu No. 3 Trainer Bronze PSA Trading Card Game NM-MT 8 (Media Factory, 1997), per la precisione, un esemplare che già 26 anni fa era molto richiesto, offerto solo a pochi eletti che avevano partecipato a un torneo del Giappone. «L’importanza storica di questa carta ci ha fatto confidare in un buon risultato, ma il risultato ha superato le aspettative di tutti», ha dichiarato Jesus Garcia, Trading Card Games Consignment Director di Heritage Auctions. «Si tratta di una carta straordinariamente rara, ora si trova al centro della collezione del migliore offerente».
– Pit-stop londinese (ma lo sguardo è puntato a Est). Martedì 25 aprile, in New Bond Street, Sotheby’s ha messo all’asta la collezione straordinaria di Abdulrahman Al Zayani. Un centinaio di opere d’arte che rappresentano la vasta produzione artistica creata nell’ultimo secolo in Medio Oriente, con nomi che spaziano dall’Egitto alla Turchia, passando per Libano, Iran, Iraq, Siria, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Nord Africa. Come Alif di Omar el Nagdi, venduto per £ 330.200; o ancora Untitled (The Drinker) di Fouad Kamel, che ha trovato un nuovo proprietario per £ 241.300. «Come in tutti i viaggi è necessario percorrere nuove strade », ha commentato la famiglia Al Zayani. «Con questa asta apriamo un nuovo capitolo della nostra storia e di quella di queste opere d’arte senza tempo». Totale dell’incanto: £ 2.3 milioni.
– Ancora Londra, stavolta è l’Italia a finire sotto i riflettori. Chiude con i guanti bianchi, da Phillips, la vendita dedicata alla collezione di Antonio Fornaroli, il più stretto collaboratore di Gio Ponti. Insieme lavorarono fin dagli anni ’30 a una serie di progetti a dir poco pionieristici, incluso il rivestimento in lastre di marmo del monumentale Palazzo Montecatini di Milano (1936), e poi ancora gli studi per la struttura dell’ultra noto Pirellone (1956-1960). Ed ecco a Londra una sfilata di lotti provenienti dalla casa del grande ingegnere, architetto, figura chiave del design italiano del XX secolo; tutti venduti giovedì 27 aprile al 100% del loro valore, da Pablo Picasso a Fausto Melotti, passando ovviamente attraverso le creazioni iconiche di Ponti. Il risultato finale: £ 923,862. «Un momento significativo nel mercato globale per il design italiano», lo definisce a caldo Domenico Raimondo, Head of Design, Europe, and Senior International Specialist. Trovate tutti i dettagli qui.
– C’erano una volta gli arredi dell’Hotel Bauer di Venezia: la casa d’aste Artcurial, a Parigi, li sta battendo ad uno ad uno, in vista del progetto di restyling che interesserà le sale dell’albergo entro il 2025. Un vero campionario di materiali, di epoche, di stili, dove l’Art Déco si schianta con grazia con il barocco e dà vita a un’accoglienza tipicamente veneziana. I primi highlights della vendita, scandagliata in più appuntamenti live e online: un dipinto attribuito a Cludio Francesco Beaumont (€ 98.790), un maestoso lampadario a 12 luci in vetro di Murano (€ 10.538), una mappa della Serenissima (€ 9879), una coppia di preziose porte-torcheres (€ 8562). «Dopo 142 anni di attività», spiegano dalla maison, «l’Hotel sta per iniziare un nuovo capitolo della sua storia». Chissà quale volto assumeranno, adesso, le sale calcate da ospiti illustri come Elizabeth Taylor, Carlo III e Camilla, Marilyn Monroe. Nel frattempo, date un’occhiata qui.
– Fine del viaggio, si vola a Hong Kong. Christie’s mette in vendita, online, una selezione di pioniere del XX e XXI secolo «in qualità di fenomenali artefici di cambiamenti nel corso della storia dell’arte». Qualche nome? Si parte dal top lot della selezione, un’iconica Pumpkin a pois di Yayoi Kusama del 1981, che ha chiuso la partita a HKD 4.2 milioni. Buon riscontro anche per Venice di Ayako Rokkaku, che rende subito chiari i suoi intenti: «Quando dipingo», spiega, «cerco di entrare in contatto con il modo in cui mi sentivo da bambino, per tornare al punto di partenza, se così si può dire». Sold for HKD 529.200. Ancora, HKD 39.400 per Empty di Amanda Wall, del 2020, mentre Study & Rampage di Jadé Fadojutimi si arresta a quota HKD 214.200.
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