28 aprile 2025

Finarte, all’asta oggetti unici dalla collezione di Stefano Gabbana

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Tra gli highlights della vendita di "Arredi Antichi, Ceramiche e Oggetti d’Arte", la maison offre anche parte della collezione del famoso stilista. Eccola in anteprima

finarte stefano gabbana
Memento mori raffigurante cranio in avorio intagliato e traforato, calotta cranica removibile e mascella con movimento a molla. Entro custodia in pelle impressa a motivi fogliacei. Nord Europa, secolo XIX. € 1200/1500. Courtesy of Finarte

Un’unica vendita, ma una varietà straordinaria. Mercoledì 14 maggio il dipartimento di Arredi Antichi, Ceramiche e Oggetti d’Arte di Finarte presenterà Arredi, Porcellane, Arte Orientale e una selezione di beni dalla Collezione di Stefano Gabbana: un’asta speciale che unisce il fascino degli arredi antichi allo spirito collezionistico e l’originalità del celebre stilista italiano. In attesa del catalogo, che uscirà la prossima settimana, ecco qualche insight dalla vendita.

La sezione più vivace dell’incanto è sicuramente quella composta da alcuni oggetti provenienti dalla collezione di Stefano Gabbana. Tra i lotti più preziosi, spicca Octopus, un tappeto ovale in lana, taftato a mano e firmato Piero Fornasetti; stimato €10.000-15.000 e raffigurante un gigantesco polpo su fondo blu, si tratta di un pezzo unico realizzato on demand. Tra gli highlight della sezione ci saranno anche Due sgabelli veneziani del XIX secolo in noce, intagliati ad uccelli mitologici ad ali aperte con coda piumata (stima €4.000-6.000), un pregiato Sgabello in legno laccato e dorato con seduta e schienale in forma di conchiglia (stima €4.000-6.000) e un curioso trittico, in argento massiccio 925 dorato e tempestato di gemme preziose, raffigurante tre scimmiette a grandezza naturale. Come il tappeto anche quest’ultimo è stato realizzato su idea di Stefano Gabbana, a testimonianza di una committenza capace di fondere una fattura eccelsa a grande ironia. La stima? Si aggira intorno ai €30.000-50.000.

Tre scimmie in argento “925” dorato, smaltato e con gemme preziose, da un’idea di Stefano Gabbana. € 30.000/50.000. Courtesy of Finarte

Accanto a questi particolari oggetti, l’asta propone una elegante raccolta di arredi romani, parte dell’eredità del cardinale Vincenzo Vannutelli (1836-1930), tra cui si segnalano una Coppia di consoles in legno dorato con piano in marmo giallo antico (€10.000-20.000) e una ricca selezione di porcellane europee appartenuta a un appassionato collezionista lombardo. Di particolare importanza, una caffettiera della manifattura Ginori di Doccia realizzata intorno al 1770-1780 e decorata a bassorilievi istoriati che raffigurano Apollo e Dafne in procinto di trasformarsi in albero di alloro (€4.500-6.000).

Piero Fornasetti, Octopus. Tappeto ovale in lana a fondo blu e centrato da polpo gigante, taftato a mano. Pezzo unico realizzato on demand. € 10.000/15.000. Courtesy of Finarte

Per quanto riguarda l’arte orientale, il top lot è un Grande vaso cinese in porcellana Da Ya Zhai di inizio Novecento (stima €6.000-8.000). Al catalogo non manca di certo una vena più riflessiva e, se vogliamo, carica di simbolismo, che sfocia nella raccolta di memento mori in avorio, provenienti dalla collezione di un estimatore lombardo: tra questi si distinguono un okimono giapponese con scheletro accovacciato (stima €1.200-1.500) e un sorprendente esemplare del XIX secolo raffigurante un Cranio intagliato e traforato, con calotta cranica rimovibile e mascella con movimento a molla e racchiuso in una custodia in pelle impressa a motivi fogliacei stimato tra i €1.200-1.500.

I lotti saranno esposti presso la sede milanese di Finarte, in via dei Bossi 2, da venerdì 9 maggio e per tutto il weekend fino a lunedì 12. L’appuntamento con l’asta vera e propria è invece fissato per mercoledì 14 maggio, dal vivo e in live streaming, a partire dalle ore 14:30, sempre in via dei Bossi 2. Una proposta eclettica che mescola registri estetici diversi, una vendita fuori dagli schemi, imperdibile e pensata per conquistare i collezionisti più raffinati e amanti dell’inatteso.

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